23 anni, Giovanni decide di uccidersi alle 11 del mattino

Si è suicidato il giovane rapper Giovanni Cirillo, in arte Jhonny. La tragedia è avvenuta all’interno del carcere di Fuorni, in provincia di Salerno. Il ragazzo di 23 anni era stato arrestato a gennaio per una rapina. Proprio poche settimane fa era tornato in carcere dopo i domiciliari a causa di diverse evasioni e infrazioni della misura cautelare. 

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Si chiamava Giovanni Cirillo, in arte Jhonny, il rapper che si è tolto la vita all’interno del carcere di Fuorni, in provincia di Salerno. A trovarlo sono stati i compagni di cella, troppo tardi per l’arrivo dei soccorsi. Giovanni Cirillo era di origini somale, adottato da una famiglia italiana. Il giovane aveva avuto problemi con la legge a causa di una rapina in una farmacia, ed era tornato in carcere proprio qualche settimana fa, a seguito della revoca dei domiciliari: il ragazzo aveva infranto troppo spesso le strette della misura cautelare. Così la procura aveva chiesto, dopo quattro evasioni, che il ragazzo fosse trasferito in prigione. Poi il suicidio in carcere intorno alle 11 di mattina di ieri, domenica 26 luglio, avvenuto in una delle celle della prima sezione, la zona riservata ai criminali per reati comuni.

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I dettagli dell’arresto

Il tutto è iniziato lo scorso 9 gennaio, quando Giovanni Cirillo ha cercato di portare a segno una rapina in una farmacia in via Martiri d’Ungheria, a Scafati, in provincia di Salerno. Grazie al colpo il rapinatore era riuscito a racimolare ben 700 euro. Allarmate le forze dell’ordine, si è passati alla ricerca del colpevole, in base a un identikit del rapinatore. Cirillo è stato bloccato in via Nazionale con addosso gli indumenti del presunto criminale, una pistola in tasca (una replica) e i soldi della farmacia. A quel punto sono scattati i domiciliari, da cui il ragazzo era evaso per quattro volte. Il 20 luglio la condanna: quattro anni di reclusione. Già durante la detenzione Cirillo avrebbe mostrato segni di disagio psichico. Il direttore del carcere, preso nota del fatto, aveva predisposto l’assegnazione di uno psicologo. Poi il suicidio, su cui ora indagano gli agenti della Squadra mobile della Questura di Salerno.

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A commentare la scomparsa di Johnny è il parroco, don Peppe De Luca, che invita tutti al silenzio: “Ed ora silenzio! Giovanni Cirillo non è più! È il tempo del silenzio sui social e sui giornali! Come è morto? Lo abbiamo ucciso noi. Ogni volta che lo abbiamo giudicato per il colore della sua pelle; ogni volta che lo abbiamo giudicato per le sue azioni dimenticando la sua malattia; ogni volta che è stato indicato sui giornali come il ‘rapper della rapina’ dimenticando il dolore della famiglia. Ad Angela ed Antonello la nostra stima e il nostro abbraccio: avete fatto di tutto! Lo avete partorito decine di volte. Ora è nelle mani di Dio. Giovanni Cirillo. Figlio nostro“.

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