Virologo Galli contro il convegno negazionisti Covid: messaggio pericoloso

Matteo Salvini si oppone al prolungamento dello Stato di emergenza, manifestando il suo dissenso attraverso il rifiuto della mascherina e partecipando a quello che è stato definito il “convegno dei negazionisti Covid”. A pronunciarsi con severità contro il leader della Lega l’infettivologo Massimo Galli: il messaggio lanciato dal convegno è “pericoloso” e “senza nessun fondamento scientifico”. 

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L’infettivologo Massimo Galli

Di recente già il ministro della Salute Roberto Speranza si è pronunciato a proposito del “no” rivolto all’uso della mascherina da parte del leader della Lega Matteo Salvini: “In questi mesi non ho fatto polemica con nessuno e continuo a pensare che sia importante non dividersi su questioni fondamentali. Ci sono misure essenziali, che non possono essere messe in discussione se non vogliamo vanificare i risultati ottenuti”, commenta speranza su Radio anch’io. Si tratta di regole che non possono e non devono essere strumentalizzate: “Queste regole sono essenziali, non possono essere messe in discussione. Bisogna avere senso dello Stato e delle istituzioni“. Al coro di coloro che si oppongono alle polemiche sollevate da Salvini e dal convegno, ora si unisce anche l’infettivologo Massimo Galli, che all’Ansa afferma: “Penso che tutto quello che è stato detto non abbia alcuna base dal punto di vista scientifico: è un messaggio inadeguato, quello che viene lanciato, con elementi di evidente pericolosità“.

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Il primario di anestesia e rianimazione all’Irccs San Raffaele Alberto Zangrillo

Galli si riferisce all’incontro Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti. Si tratta del convegno a cui hanno preso parte anche Matteo Salvini, Vittorio Sgarbi e il tenore Andrea Bocelli, organizzato contro la proroga dello stato di emergenza. A partecipare all’incontro è stato anche Alberto Zangrillo, primario di anestesia e rianimazione all’Irccs San Raffaele di Milano. Durante il suo intervento avrebbe affermato: “I contagi che stiamo contando non sono in grado di produrre una malattia con clinica tale da portare il malato a ospedalizzazione o peggio ancora al ricovero in terapia intensiva”. Per questo, secondo Zangrillo, “dobbiamo comportarci con buonsenso e ottimismo evitando gli estremismi”. Anche perché, secondo il primario, in questo modo le persone potrebbero rifiutarsi di recarsi in ospedale per paura del Covid, una risposta inadeguata, che “contrasta con la responsabilità” perché “non esiste solo il coronavirus”.


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Totalmente in disaccordo, invece, l’infettivologo Galli, che ribadisce l’importanza di comportarsi correttamente, nel pieno rispetto del prossimo, per evitare nuovi focolai o, peggio, una seconda ondata nel Paese. “Alla gente bisogna dire chiaramente, ad esempio, che in Israele stanno per richiudere tutto dopo aver riaperto e in Catalogna ci sono problemi enormi. E che anche noi in Italia abbiamo avuto vari focolai nelle ultime settimane che ci indicano che il virus c’è ancora”. Per questo, le posizioni espresse durante il convegno sarebbero secondo Galli affermazioni “inadeguate”, soprattutto perché “nessuno di coloro che si sono espressi ha titolo per dare una opinione di tipo scientifico”. Così, alle accuse di Salvini che parla di terrorismo mediatico, Galli risponde con i numeri a sua disposizione e con esempi di ciò che sta accadendo all’estero, e che non si è mai fermato neanche in Italia. Per quanto riguarda la possibilità che ci sia una seconda ondata, l’infettivologo afferma: “Non sappiamo se ci sarà. Mi auguro che saremo abbastanza capaci di riconoscere la presenza dell’infezione tanto da contenere gli eventuali nuovi focolai, perché solo così non avremo una vera seconda ondata”. Ciò che è sicuro è che “nelle prossime settimane e mesi bisognerà mantenere tutte le precauzioni indicate, almeno finché non avremo un segnale molto chiaro di assenza di nuovi casi. Sulla base dei dati scientifici, non posso che consigliare cautela e precauzioni“, ribadisce Galli.

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