Coronavirus, ecco quali sono i 4 vaccini più promettenti

Coronavirus, ecco quali sono i 4 vaccini più promettenti. Attualmente i vaccini candidati sono 218 come confermano Oms e London School of Hygiene

Coronavirus, ecco quali sono i 4 vaccini più promettenti
Coronavirus, ecco quali sono i 4 vaccini più promettenti (GettyImages)

Attualmente, nel mondo, vi sono 218 candidati vaccini contro il Coronavirus come confermato da Oms e dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine. 27 di questi sono basati su Dna, 15 su Rna, 45 su vettore virale, 17 su virus attenuato non attivato, 66 su proteine e di 48 non si conoscono dettagli. Dei suddetto 218 candidati vaccini, ne spiccano in particolare 4. Come spiega “New Scientist”, il gruppo guidato da Sarah Gilbert di Oxford e dall’azienda farmaceutica AstraZeneca hanno mostrato come il loro vaccino ChAdOx1 nCoV-19  abbia dato risposte immunitarie contro il Covid senza gravi effetti collaterali. Attualmente lo si sta sperimentando su diverse migliaia di persone.

E ancora la società americana Moderna e il National Institute of Allergy and Malattie Infettive degli Usa hanno fatto sapere che 45 persone vaccinate col loro vaccino mRNA-1273 hanno mostrato anticorpi. Lunedì scorso ha avuto inizio la sperimentazione del vaccino in fase III su 30.000 adulti sani.

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Gli altri due candidati vaccini che promettono bene provengono  dalla CanSino Biologics (Cina ) e dalla società tedesca BionTech con Pfizer (colosso farmaceutico). Entrambi hanno mostrato risultati incoraggianti.
Attualmente non si sa quale vaccino avrà la meglio. “Gli occhi del mondo sono su quelli più avanzati. Ma senza essere pessimista, sono realista, ricordo che lo sviluppo di farmaci è un affare rischioso”, spiega Sheuli Porkess dell’Association of the British Pharmaceutical Industry. Nei prossimi mesi le sperimentazioni consentiranno di individuare quale vaccino si distribuirà per primo. “Stiamo assistendo a cose che accadono a una velocità senza precedenti. Forse qualcosa potrebbe” essere autorizzato e potrebbe già essere disponibile “entro 18 mesi da oggi“, chiosa.

 

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