Papa:”I battesimi a formula creativa non sono validi”

 La formula del battesimo è solo una, precisa e non sono ammesse deroghe, altrimenti sarà messa in discussione la validità stessa del sacramento. Il “battesimo fai da te” non esiste.

Il prete deve recitare: “Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, con due contemporanee immersioni nell’acqua e infusioni. Qualcosa in più o in meno non è ammesso e il bambino deve essere battezzato di nuovo. Papa Francesco ha dato il suo assenso alla stretta sul “battesimo fai da te” alla fine di giugno. Luis Ladaria, il cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede aveva posto al pontefice due quesiti in cui si chiedevano precisazioni sul battesimo. Prima domanda: “E’ valido il Battesimo conferito con la formula: “Noi ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”?”. Risposta: no. Seconda domanda: “Coloro per i quali è stato celebrato il Battesimo con la suddetta formula devono essere battezzati in forma assoluta?”. Risposta: Sì. Si torni pertanto al fonte e si rimedi.

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Una dicitura che non può essere modificata

La questione è stata sollevata tempo fa dalle autorità ecclesiastiche. La dicitura deve essere ripetuta chiaramente riportando queste esatte parole: “A nome del papà e della mamma, del padrino e della madrina, dei nonni, dei familiari, degli amici, a nome della comunità noi ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

Storicamente, basti ricordare che l’accoglimento del nuovo appartenente alla comunità era cosa talmente seria e delicata da essere la cerimonia spostata al di fuori della chiesa, sul sagrato. Solo successivamente il nuovo membro, a quel punto cristiano sarebbe stato ammesso all’interno. I tempi sono cambiati ma si va verso l’eccesso opposto, le cerimonie non si rispettano più per come sono. Per questo la Congregazione per la Dottrina della Fede ha dato la notizia della decisione papale con un breve appunto esplicativo, denso di riferimenti e precisazioni. “A quanto sembra, la deliberata modifica della formula sacramentale è stata introdotta per sottolineare il valore comunitario del Battesimo, per esprimere la partecipazione della famiglia e dei presenti e per evitare l’idea della concentrazione di un potere sacrale nel sacerdote a discapito dei genitori e della comunità”, spiega. Sono “discutibili motivazioni di ordine pastorale”, conseguenza di “un’antica tentazione di sostituire la formula consegnata dalla Tradizione con altri testi giudicati più idonei”. Si ricordi piuttosto delle formule e delle regole, perché si rischia di invalidare tutto. La funzione deve essere rispettata per come è nata.

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