Ex moglie fugge con le figlie, padre non le vede da 3 anni e si appella a istituzioni

Ex moglie fugge con le figlie, padre non le vede da 3 anni e si appella a istituzioni. L’uomo chiede intervento di Farnesina e Corte Europea

Ex moglie fugge con le figlie, padre non le vede da 3 anni e si appella a istituzioni
Ex moglie fugge con le figlie, padre non le vede da 3 anni e si appella a istituzioni

Non vede le figlie di 8 e 12 anni da 3 anni nonostante la sentenza di affidamento sia a suo favore. È quanto accaduto a un uomo straniero che tre anni fa si è visto portare via le figlie dall’ex moglie, che ha oltrepassato i confini italiani e cambiato persino numero di cellulare per non far vedere più le figlie all’ex marito. L’uomo risiede in Friuli, a Maniago e lavora nella ristorazione a Spilimbergo, dove è benvoluto dalla gente e dove sono in molti a seguire la sua storia.

L’uomo con un gruppo di amici di Spilimbergo ha lanciato un appello per chiedere l’intervento di Farnesina e Corte Europea. “Mi rivolgo alle istituzioni italiane, visto che il fatto è accaduto qui“, dice, “le bimbe, che sono nate in Friuli, sono uscite dai nostri confini nonostante vi fosse un esplicito divieto di espatrio e sebbene l’autorità giudiziaria le avesse affidate a me in via esclusiva, giudicando la madre non adatta al ruolo, come testimonia la perizia ufficiale della Ctu del Tribunale“.

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Il cittadino straniero esorta le istituzioni italiane a intervenire poiché il processo estero è finito in un nulla di fatto:”In entrambi i gradi di giudizio, malgrado la mia ex moglie non si sia nemmeno mai presentata in aula, è stato sancito che le bimbe debbano restare lì, con una motivazione che non posso accettare: perché ormai si sono ambientate. A questo punto, non mi resta che chiedere nuovamente l’intervento del Governo dov’è accaduta la sottrazione delle minori: quando la mia ex, aiutata dai congiunti, è tornata improvvisamente in patria, non poteva farlo e ho anche presentato una denuncia alle forze dell’ordine per rapimento che vorrei sapere a quali risultati ha portato. Se potessi tornare indietro non mi farei remore a richiedere l’intervento dell’autorità, ma all’epoca non volevo provocare dei traumi alle mie piccine poco prima che sparissero, la giudice del Tribunale, confermando peraltro la medesima ordinanza precedente di un collega, aveva autorizzato, qualora necessario, anche il supporto delle forze dell’ordine, ai fini del trasferimento delle minori a casa mia”. 

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Alcuni concittadini stanno aiutando l’uomo con le pratiche:”Si è creato un gruppo di persone che sostiene questo nostro concittadino sfortunato, siamo certi che la giurisdizione sia quella italiana. Abbiamo accompagnato il nostro amico in aereo per seguire le varie udienze all’estero e gli siamo stati vicino anche con le traduzioni. Ha investito tutto il denaro che aveva per tornare ad abbracciare la sua unica ragione di vita. Abbiamo sperato che il Tribunale di quella nazione accogliesse le nostre richieste, anche perché siamo stati gli unici a presentarci al dibattimento, spiegando le ragioni e portando le sentenze italiane a nostro favore, sobbarcandoci spese enormi e nonostante i problemi legati al virus che limitava gli spostamenti. Non possiamo fermarci proprio ora: quelle bambine non dovevano uscire dai confini nazionali ed erano state affidate solo al papà, ma la mamma non le ha mai liberate. Le vittime di questa vicenda sono tre: le due minori e un papà affranto che non si dà pace perché le sue figlie sono scomparse”. 

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