Massimo Giletti protetto dalla scorta dopo le minacce del boss mafioso Filippo Graviano: a deciderlo è stata la ministra dell’interno Luciana Lamorgese.
Massimo Giletti è in pericolo: il conduttore di Non è l’Arena è stato posto sotto protezione da circa due settimane per decisione del ministro dell’interno italiano.
Un gruppo di carabinieri si occupa di tutelare Giletti dopo le minacce ricevute dal giornalista: al momento il diretto interessato non si è ancora espresso sulla decisione.
Paura per Massimo Giletti: il giornalista è sotto protezione
Giletti è stato in prima linea dopo quanto accaduto in Italia durante il periodo di pandemia: il Coronavirus ha influenzato la scelta di rispedire nelle proprie abitazioni centinaia di detenuti. Molti mafiosi erano tornati a casa per timore di essere contagiati dal Coronavirus.
I servizi mandati in onda a Non è l’Arena hanno infastidito il boss Graviano, che si è lasciato andare a molte minacce nei confronti del conduttore, tanto da spingere le forse dell’ordine ad optare per una scorta.
In particolare, durante un’intercettazione, è emerso quello che Graviano pensa nei confronti del giornalista di La 7. Le intercettazioni delle sue chiamate sono avvenute all’interno un carcere di massima sicurezza, dove è stato rinchiuso a seguito della condanna per le stragi del ’92 e del ’93.
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Giletti: le inchieste giornalistiche coraggiose di Non è L’Arena
Massimo non si è fermato e ha deciso di portare avanti la sua inchiesta, nonostante la sofferenza per la morte del padre, venuto a mancare poche settimane fa: una grande perdita per Giletti.
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Giletti ha dimostrato di non avere paura, ma il giornalista rischia la vita e ha bisogno di protezione dopo le minacce ricevute. C’è da scommettere che questa presa di posizione della malavita non scoraggerà la ricerca di verità e di giustizia del giornalista che si dimostra sempre più impegnato su più fronti per portare in tv i principali fatti di cronaca e indagare a fondo su quanto accade in Italia.