Amo quindi esisto | Il Vangelo di oggi venerdì 14 agosto 2020

Cos’è l’amore? E la fedeltà? Il Vangelo ha le risposte a questo, solo che spesso, come Gesù stesso spiega in questo passo, non a tutti è dato comprendere. Forse solo chi cerca con il cuore allora trova le risposte?

Amo quindi esisto – Il Vangelo del giorno – meteoweek.com

LITURGIA DELLA PAROLA – Venerdì 14 Agosto 2020

S. Massimiliano M. Kolbe (m); S. Marcello; B. Elisabetta Renzi
19.a del Tempo Ordinario
La tua collera, Signore, si è placata e tu mi hai consolato
Ez 16,1-15.60.63 opp Ez 16,59-63; Cant. Is 12,2-6; Mt 19,3-12

PRIMA LETTURA

La tua bellezza era perfetta. Ti avevo reso uno splendore. Tu però ti sei prostituita.
Dal libro del profeta Ezechiele 16,1-15.60.63
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, fa’ conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini. Dirai loro: Così dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine e nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era un Amorreo e tua madre un’Ittita. Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato il cordone ombelicale e non fosti lavata con l’acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale né fosti avvolta in fasce. Occhio pietoso non si volse verso di te per farti una sola di queste cose e non ebbe compassione nei tuoi confronti, ma come oggetto ripugnante, il giorno della tua nascita, fosti gettata via in piena campagna. Passai vicino a te, ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue e cresci come l’erba del campo. Crescesti, ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza. Il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà, ma eri nuda e scoperta. Passai vicino a te e ti vidi. Ecco: la tua età era l’età dell’amore. Io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità. Ti feci un giuramento e strinsi alleanza con te – oracolo del Signore Dio – e divenisti mia. Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio. Ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di stoffa preziosa. Ti adornai di gioielli. Ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo; misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo. Così fosti adorna d’oro e d’argento. Le tue vesti erano di bisso, di stoffa preziosa e ricami. Fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo. Divenisti sempre più bella e giungesti fino ad essere regina. La tua fama si diffuse fra le genti. La tua bellezza era perfetta. Ti avevo reso uno splendore. Oracolo del Signore Dio. Tu però, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei prostituita, concedendo i tuoi favori a ogni passante. Ma io mi ricorderò dell’alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabilirò con te un’alleanza eterna, perché te ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non apra più bocca, quando ti avrò perdonato quello che hai fatto». Oracolo del Signore Dio.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Is 12,2-6)

R: La tua collera, Signore, si è placata e tu mi hai consolato.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza. R.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime. R.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. R.

IL VANGELO DI OGGI – Venerdì 14 agosto 2020

Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così.
+ Dal Vangelo secondo Matteo 19,3-12
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio». Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
Parola del Signore.

COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO – AMO QUINDI ESISTO

Gesù in questo passo del Vangelo ci parla di quanto sia importante la fedeltà. Il matrimonio in particolare, proprio perché unito da Dio, non deve essere violato con le infedeltà. “A questo punto non conviene sposarsi!”, gli rispondono i Farisei che volevano metterlo alla prova. Una tentazione molto frequente quella di ritirarsi di fronte a qualcosa, quando ci costa impegno. Gesù risponde dicendo che questa parola, questo mistero di fedeltà, non è dato a tutti di comprenderlo.

Forse solo a chi è dato di essere davvero una sola carne, a chi desidera e rispetta questo dono di Dio, che con il suo stesso Spirito opera questa unione spirituale ed è il “collante” della coppia!

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Se non si comprende questo mistero di fecondità, sponsalità e unione, meglio rendersi “eunuchi”, cioè astenersi dall’inoltrarsi in qualcosa di sacro che non appartenga al proprio modo di essere e di pensare.

Essere eunuchi, che significa metaforicamente “evirati”, “astenuti”, per il Regno dei Cieli, ci rimanda alla figura del sacerdote, ma significa anche sapersi astenere da passioni che violano il patto fissato con Dio e con la persona amata, che è con il coniuge “una sola carne”.

Saper vedere nell’altro sé stesso e anche il volto di Gesù è forse il traguardo più alto di quella santità che Gesù ci chiede indicandoci di amare il nostro prossimo come noi stessi, e di fare agli altri come noi vorremmo ci fosse fatto.

Una “regola d’oro”, così è chiamata, che da sola è in grado di contenere tutto l’Antico Testamento, rinnovato da Gesù in una cosa in particolare: nel riuscire a perdonare e amare anche chi ci ha fatto del male, anche chi ci ha tradito. Non perché se lo meriti particolarmente, non perché non ci costi sacrificio: ma perché amare è l’unica salvezza nostra e di chi ci fa del male. Amare è attingere e donare l’amore di Dio. Amare è l’unica cosa che ci rende liberi, l’unica cosa che ci rende uomini, l’unica cosa che ci salva, l’unica cosa che ci dà vita. “Amo ergo sum” dico io. Amo, ed è grazie a questo amore che “sono”, che esisto.“ (L. De Crescenzo)

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