Bellanova: “Inaccettabile aprire le discoteche per lobby”

Non bisogna abbassare la guardia ma le discoteche aprono. Secondo la ministra Bellanova tutto ciò è inaccetabile. No anche per Boccia

Teresa Bellanova fase 2

Si continua a parlare di distanziamento sociale e poi si aprono le discoteche. Sono molte le polemiche sulla questione della riapertura di locali della “movida” e a mostrare la sua indignazione c’è anche la ministra all’agricoltura Teresa Bellanova. “Si è avuta molta più attenzione ad aprire le discoteche a giugno che ad altro. Questa per noi è una scelta non accettabile. Non abbiamo nulla contro le discoteche, ma se hai chiesto a un Paese di stare chiuso in casa, se hai chiuso le aziende, speso miliardi e miliardi per pagare la cassa integrazione alle persone per non lavorare, poi non puoi per pura propaganda, per rispondere a qualche lobby che ti sta vicina, riaprire le discoteche e infischiartene delle ricadute che avrà questa scelta”.

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La ministra ha espresso il suo disappunto con queste parole durante la presentazione della lista di Italia Viva a Lecce. Il suo discorso inoltre ha fatto riferimento anche alla questione della riapertura della scuola e delle modalità con le quali questa avverrà.

“Quando chiude la scuola – prosegue la Bellanova – non tutti pagano allo stesso modo. Ci sono i figli delle famiglie che stanno meglio, che hanno maggiori strumenti culturali, che possono continuare ad accedere alla formazione, ci sono i figli degli ultimi che vengono esclusi. E pagheranno per il resto della vita. I bambini delle scuole elementari che nascono nelle famiglie degli operai, dei cassintegrati, dei contadini – ha concluso – difficilmente riusciranno a seguire le lezioni da casa. Quello è un impegno che deve riguardare tutti: dal governo nazionale, al governo dell’ultima località territoriale.

francesco boccia nuova

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Boccia: no alle discoteche dopo Ferragosto

Anche il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, le discoteche non dovevano essere riaperte date le disposizioni. Ma il decreto del 16 maggio ha lasciato una certa libertà di scelta alle singole regioni ma con il fine di rispettare le regole in corso.

Boccia spiega che i numeri dei contagi non sono confortanti, sia dal punto di vista nazionale che internazionale. L’Italia è in una posizione migliore rispetto ad altri Paesi ma il virus continua a circolare e non bisogna abbassare la guardia. La speranza degli imprenditori è quella di non dover essere costretti a chiudere nuovamente. Una situazione che l’economia italiana probabilmente non reggerebbe.

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