Covid: diecimila si sarebbero potuti salvare con un piano anti-pandemie adeguato

Diecimila, delle oltre 35mila vite perse in Italia a causa del coronavirus si sarebbero potute salvare,se l’italia avesse aggiornato il proprio piano anti-pandemie. Queste le linee guida dettate dall’Organizzazione mondiale della sanità. 

L’Italia, si legge nelle 65 pagine del rapporto messo a punto dal generale dell’Esercito in pensione Pier Paolo Lunelli, ha messo a punto un “piano vecchio e inadeguato” che “non fa alcun riferimento a scenari e ipotesi di pianificazione”. E’ quanto anticipa il Guardian, che ha visionato il rapporto di Lunelli, ex  comandante della Scuola per la difesa nucleare, batteriologica e chimica contribuente della ricerca sui protocolli contro le pandemie per alcuni Paesi, tra i quali l’Italia. Secondo quanto riporta il quotidiano britannico, l’Italia non ha aggiornato il proprio piano anti-pandemie nel 2017, quando l’Oms e l’Ecdc indicarono le nuove linee guida da seguire per evitare la tragedia. Un “piano per la pandemia da influenza” pubblicato sul sito del ministero della Salute indica che l’ultimo aggiornamento risalirebbe al 2016. Il tutto risulterebbe un po’ datato. Tuttavia, le proprietà del documento Pdf indicano che la creazione del documento risale al 2006. “Quando si modifica un documento, se ne dovrebbe anche modificare il titolo”, spiega Lunelli al Guardian.

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Il rapporto del piano anti-pandemie

Nel suo rapporto, Lunelli paragona il piano anti-pandemie italiano a quelli di altri Paesi europei colpiti dalla pandemia. “Non siamo l’unico con un piano vecchio, la differenza è che siamo stati il primo Paese europeo colpito dal virus, laddove altri hanno avuto il tempo di pianificare la loro risposta”. Sotto queste affermazioni nasce il comitato ‘Noi denunceremo’, creato dai familiari delle vittime del coronavirus, che hanno deciso di presentare oltre 150 denunce alla magistratura e non solo.  Le denuncie sono state sporte anche contro tutti i presidenti del Consiglio e i ministri della Sanità italiani a partire dal 2013, per il mancato aggiornamento del pano anti-pandemie.

Lunelli è convinto che la mancanza di un piano efficace ha avuto gravi conseguenze sul numero di vittime e sull’economia italiana. “Affrontare una pandemia senza un buon piano, con insufficienti capacità di terapie intensive e scarse scorte di materiali protettivi è come guidare un autobus su una strada di montagna in mezzo a un’improvvisa e forte nevicata, senza catene da neve”, scrive ancora nel suo rapporto. “Sfortunatamente, l’autobus italiano è finito fuori strada con gravi conseguenze in termini di vittime dirette e indirette, così come per la ricaduta economica su alcune regioni che maggiormente contribuiscono al pil nazionale”.

Il 13 maggio, ricorda il Guardian, l’Oms pubblicò un rapporto indipendente, nel quale si esaminava la situazione italiana riguardo alla pandemia. L’obiettivo era di aiutare altri Paesi ad evitare quanto era accaduto in Lombardia. Il documento era intitolato, ‘Una sfida senza precedenti: la prima risposta dell’Italia al Covid-19′. Nesuna traccia del documento però dal giorno successivo. Il rapporto, preparato dall’Emergency Team per il Covid-19 all’Ufficio europeo di Venezia dell’Oms Venezia per gli Investimenti in Sanità e Sviluppo sottolineava che il piano per le pandemia dell’Italia risaliva al 2006, riconfermato dopo la sconfitta della Sars. Il dottor Guerra, ricorda il Guardian, è stato direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute dal 2014 e a capo dell’ufficio responsabile per gli aggiornamenti del piano per le pandemie. I documenti e il rapporto avranno bisogno di ulteriori verifiche per capire se esista un colpevole e se qualcosa poteva essere evitato.

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