Green New Deal, gli incentivi e i vincoli del Governo per imprese, negozi e città

Il piano sul Green New Deal sta per essere messo a punto in maniera definitiva. Sono previsti 105 articoli messi a punto dal ministero dell’ambiente. Il ddl dovrebbe essere ufficiale tra fine settembre e inizio ottobre.

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Green New Deal, tre parole che messe insieme rappresentano una delle svolte per l’economia e la sopravvivenza del pianeta Terra. E in Italia il movimento in tal senso è massiccio, tanto che nelle prossime settimane verrà reso noto il nuovo decreto che si muove in questa direzione. Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, infatti, finirà nella nuova legge di bilancio il nuovo Ddl sul Green New Deal italiano. Per il momento si tratta di una bozza, che non appena verrà completata concederà spazio a ben 105 articoli, messi apunto dal ministero per l’ambiente.

Si tratta di un disegno di legge che collega la salvaguardia dell’ambiente con la necessità di rilanciare l’economia nazionale. Tuttavia non mancano i problemi, visto che, nell’ormai annosa tradizione degli ultimi decreti, la prassi rischia di essere molto lenta. L’obiettivo finale resta comunque nobile, visto che si arriverà a una vera e propria rivoluzione economica, atta a salvaguardare anche le nostre risorse. Per questo motivo, tra le righe del nuovo decreto sul Green New Deal italiano ci sarà spazio sia per vincoli che per incentivi nei confronti di imprese ed enti locali.

Come detto, ci saranno dei vincoli per le attività produttive che sono considerate inquinanti. E a fare da contraltare ci saranno incentivi per la ricerca e la produzione di prodotti ecosostenibili, così come per la vendita sfusa o alla spina di altri prodotti. Ad esempio per i cosmetici e altri ritrovati per la cura della persona. Verranno imposte nuove regole per la grande e la piccola distribuzione, a partire dal 2022. Ma non mancheranno i vantaggi fiscali per le imprese certificate Emas, oltre a nuovi spazi per le società pubbliche in house.

Così facendo si rischia di aggirare il nuovo codice degli appalti, anche se si seguirà la via altrettanto perseguita degli accordi di programma. Il ddl sul Green New Deal italiano prevedrà anche riforme finalizzate allo sblocco e all’accelerazione dei piani contro il dissesto idrogeologico. A questo si aggiunga anche un piano per le opere di bonifica e di rigenerazione urbana, per non dimenticare il riordino delle associazioni ambientaliste e un più facile ricorso alla giustizia. E ci sarà spazio anche per agevolazioni legate al restringimento della burocrazia sul piano tecno-ministeriale e paraministeriale verde.

Il ministro per l’ambiente Sergio Costa – meteoweek.com

Per quanto riguarda le opere pubbliche, verrà abbassata la soglia per il dibattito pubblico sulle infrastrutture di mobilità ed energia. La nuova soglia in questione ammonterà a 100 milioni. Ci sarà anche un’estensione degli elettrodotti in cavo interrato o marino, e ci sarà la possibilità di disporre l’inchiesta pubblica per consigli comunali di almeno 50mila abitanti. Anche gli appalti pubblici avranno dei vincoli piuttosto ferrei per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente. E ci saranno una linea dura anche per la grande e piccola distribuzione. Ad esempio sul piano alimentare e per l’asporto, per il quale è previsto il ricorso a sacchetti conformi alle norme Uni En 13432.

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Ma non ci saranno solo vincoli nel nuovo decreto sul Green New Deal italiano. Sono previsti, come detto, anche importanti incentivi. Come la riduzione del 10% dell’Irap per le imprese certificate Emas e del 10% dell’Iva per biometano, prodotti in plastica biodegradabile o riciclata, veicoli elettrici e micromobilità in sharing. Niente Tari per gli esercizi commerciali che venderanno prodotti per la cura della persona sfusi o alla spina. Ed è previsto anche un fondo da 150 milioni per sperimentare la raccolta differenziata del Pet. Infine è previsto un rafforzamento delle norme contro la caccia, con sanzioni più aspre per chi le trasgredisce.

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