New Scientist: alcune persone hanno buone ragioni per non usare la mascherina

Secondo la rivista New Scientist ci sarebbero, in alcuni casi specifici, alcune buone ragioni per non indossare la mascherina. Da chi soffre di dispnea a chi è esposto ad attacchi di panico ed ansia: sono diverse le persone che potrebbero esser esposte a disagi a causa dell’uso della mascherina. 

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“Dobbiamo incoraggiare le persone a indossare una mascherina se possono, ma essere comprensivi se non possono”, afferma Tim Nicholls della National Autistic Societydel Regno Unito. Ed è proprio in questa linea che si inserisce lo studio proposto dalla rivista New Scientist: in alcuni casi l’uso della mascherina può risultare problematico. L’idea di fondo dell’articolo, ovviamente, non è quella di invitare chiunque a non usare la mascherina, o di giustificare a tutti l’assenza di dispositivi di protezione. Ciò che la rivista sottolinea è, piuttosto, la presenza in alcuni casi di quelle che possono essere considerate “buone ragioni” per non indossarla. Infatti la rivista precisa subito che questo non vale per tutti: “Nonostante le affermazioni contrarie, le mascherine non riducono la quantità di ossigeno nel sangue né aumentano il livello di anidride carbonica. Quindi le persone con malattie polmonari come l’asma non dovrebbero presumere di non aver bisogno di indossarne una”. A confermare questa posizione è Nick Hopkinson della British Lung Foundation: “Per la stragrande maggioranza delle persone con malattie polmonari, indossare una mascherina va bene. E’ un lieve fastidio che possono sopportare”.


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Quali sono, allora, le persone che potrebbero essere esposte alle controindicazioni dovute all’utilizzo della mascherina? La rivista individua innanzitutto le persone affette da dispnea occasionale a causa di condizioni come l’enfisema e la fibrosi polmonare. A rendere svantaggioso l’utilizzo della mascherina, in questo caso, è la carenza di ossigeno nel sangue, l’irrigidimento dei polmoni e un maggior utilizzo del torace per aspirare l’aria. In questo quadro, il cervello riceve un segnale fasullo: il cervello viene informato che l’ossigeno scarseggia, anche se questo non è vero. Da lì la sensazione di essere a corto di fiato. Secondo la charity britannica Mind, inoltre, “le mascherine possono anche innescare ansia e attacchi di panico in coloro che sono vulnerabili”. Oppure, ancora, come riportato dal New Scientist: “Le persone con autismo possono avere problemi”. In quest’ultimo caso, il disagio potrebbe esser legato a un repentino cambio di abitudini, che scatenerebbe un profondo senso di malessere alla sola presenza della mascherina. O ancora, la mascherina potrebbe creare disagi alle persone con difficoltà di apprendimento: in quel caso il volto coperto dell’interlocutore si scontrerebbe con il bisogno di vederne il viso per proseguire nella comunicazione. Si tratta di una serie di scenari accolti dal Regno Unito, Paese nel quale le persone possono non indossare una mascherina in maniera legale nel caso in cui presentino una disabilità o una grave sofferenza nell’utilizzarla.

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