Scuola, ancora incertezze. Sfida Regioni-Governo sull’uso delle mascherine

I governatori, come Toti in Liguria e Bonaccini in Emilia Romagna, sono contro la mascherina a scuola. Intanto il commissario straordinario Arcuri inizia la distribuzione del materiale nei vari plessi.

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La mascherina a scuola crea polemiche – meteoweek.com

Si continua a discutere e a fare dibattiti sulla ripartenza della scuola in Italia. Ci avviamo alla conclusione del mese di agosto, l’ultimo in cui i plessi resteranno chiusi prima della grande riapertura. Il via verrà dato ufficialmente martedì 1 settembre, con l’inizio dei corsi di recupero di apprendimento. Due settimane dopo, ovvero lunedì 14 settembre, ci sarà l’inizio dell’anno scolastico 2020/2021. La data più attesa dal mondo della scuola, ma anche per la politica interna, in cui si dibatte ancora sulle misure intraprese dal ministero dell’istruzione.

In particolare, le nuove discussioni non riguardano più la questione scuolabus, con gli spazi limitati e i mezzi che ancora non ci sono. Si torna a parlare dell’uso delle mascherine all’interno dei plessi, con un nuovo contrasto tra il Governo nazionale e gli enti locali. Sono i governatori di regione ad alzare la voce, chiedendo chiaramente di togliere l’obbligo di indossare la mascherina in aula e all’interno degli spazi a scuola. Nell’ultimo incontro telematico tra gli esponenti del Governo e i governatori, è venuto fuori questo nuovo fronte di scontro tra le parti.

Anche perchè, tra le altre cose, continua a mancare l’accordo per quanto riguarda il trasporto dei ragazzi a scuola. A sottolinearlo per primo è Giovanni Toti, governatore della Liguria: “L’ennesima riunione con il governo si è conclusa con un nulla di fatto. Dobbiamo far muovere milioni di persone e sappiamo benissimo che di qua al 14 settembre non ci sono risorse materiali di implementare il servizio Tpl“. A fargli da eco è il suo omologo in Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: “Se non si interviene in questi giorni chiarendo i limiti delle capienze sul trasporto pubblico locale si rischia il caos“.

Giovanni Toti torna all’attacco – meteoweek.com

E poi, come detto, c’è la questione relativa all’uso della mascherina a scuola. Il comitato tecnico scientifico non vuole sentire storie e fa capire che questa pratica va effettuata in qualsiasi luogo in cui non è possibile mantenere il distanziamento. Da questo provvedimento sono esclusi i bambini di età inferiore ai 6 anni, ma questa eccezione non sembra bastare a genitori e classe politica. Intanto, il commissario straordinario Domenico Arcuri ha dato il via alla fornitura di gel igienizzante e delle tanto discusse mascherine nelle scuole italiane.

Il vice-ministro all’istruzione Anna Ascani ha fatto capire che la distribuzione del materiale anti-covid proseguirà. Al netto delle polemiche e degli scontri con le regioni e con gli altri enti locali, che continuano ad affiorare: “Noi forniremo 10 milioni di mascherine gratuite al giorno alle scuole italiane perché studenti e personale possano avere a disposizione, nei momenti in cui il distanziamento non è garantito, un dispositivo di protezione individuale“. E non mancano i pareri discordi all’uso della mascherina a scuola, anche da parte di addetti ai lavori.

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Come nel caso di Massimo Galli, il noto infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. Lo scienziato dice che “sarebbe opportuno che i ragazzi portassero la mascherina in aula ma è impossibile farlo per 5 ore consecutive“. A contrastare nettamente la tesi di Galli è un altro soggetto salito alla ribalta durante il lockdown. “Il beneficio della mascherina nei bambini esiste – dichiara Pierluigi Lopalco – , sarebbe utile educare e addestrare i bambini a utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuale negli ambienti scolastici, così da ostacolare la trasmissione del virus“.

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