Omicidio Willy Monteiro, Alessandro Bianchi: “Minacce di morte e me e alla mia famiglia”

Alessandro Bianchi, fratello di Marco e Gabriele, accusati dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, si trova a fronteggiare con la sua famiglia, insulti e pesanti minacce.

Caso Willy Monteiro, alessandro bianchi: insulti e minacce alla mia famiglia
Alessandro Bianchi

Alessandro Bianchi, in un’intervista a Adnkronos, ha dichiarato: “Quella sera Marco e Gabriele sono stati chiamati lì da altri due amici per aiutare Belleggia e Pincarelli che avevano avuto una lite. Sono stati loro a far scoppiare la rissa, mi spiace pure per le loro famiglie, ma devono ammettere come uomini e come amici che tutto è iniziato da loro”. Alessandro è il fratello di Marco e Gabriele, arrestati insieme a Francesco Belleggia e Mario Pincarelli per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte.

Alessandro Bianchi, i fratelli Gabriele e Marco accusati dell'omicidio di Willy Monteiro
Marco e Gabriele

“Non devo dire io chi è stato a colpire, io lo so – ha proseguito poi Alessandro – e ci sono testimoni che andranno a dire chi è stato. Mi hanno mandato sui social foto con la testa di mia figlia tagliata, ho paura per mia moglie e la mia bambina che non c’entrano niente. Confido nelle forze dell’ordine, so che la giustizia sarà fatta. Ma so che mai i miei fratelli avrebbero ucciso un bambino”. Alessandro ha parlato anche del fatto che i fratelli fossero noti per la loro violenza, qualcuno addirittura li ha definiti “picchiatori dei pusher” e ha dichiarato: “Erano conosciuti, perché facevano gli incontri – facendo riferimento all’Mma – Erano tutti amici, ora sono diventati delinquenti agli occhi anche di chi fino a pochi giorni fa li implorava di difenderli. Non posso dire che i miei fratelli mai hanno alzato le mani, non sono angeli, ma mai avrebbero picchiato ragazzo già a terra”.


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Minacce di teste tagliate

“Sono diventato il mostro più grande di questa storia. Non c’entro niente, eppure sto ricevendo minacce di morte, foto di teste tagliate, insulti a tutta la famiglia. Noi non c’entriamo niente, come so che non c’entrano niente i miei fratelli”, ci tiene a sottolineare Alessandro. “Sono andati lì a fare gli stupidi, ad aiutare gli altri due nella rissa e si sono trovati ad essere i carnefici, quando non è così. Sono stati Belleggia e Pincarelli a picchiare quel ragazzo, devono ammettere che tutto è iniziato da loro. Tutta la mia famiglia è dispiaciuta per il povero Willy. Adesso siamo diventati come criminali. La giustizia farà il suo corso, ma non sono le mele marce come sono stati definiti”.

Quando ho saputo di Willy “sono morto dentro”

“Quel giorno in cui l’avvocato mi ha chiamato e mi ha detto che quel ragazzo non ce l’aveva fatta, io sono morto dentro. Mia madre non fa che chiedere della mamma di Willy, mio padre guarda fisso il muro. Prima di questa tragedia avevamo il massimo delle stelle nelle recensioni, oggi solo commenti terribili – ha spiegato la moglie Isa mostrando i messaggi sul telefono – Ci scrivono che verranno per pagarci a botte, ci chiedono se vendiamo cocaina, quando riapri vi facciamo una visita di cortesia”. “Da tre mesi vivo con mia moglie e mia figlia qui, dove con tanti sacrifici ho aperto questo locale. Lavoro 18 ore al giorno”.

“Mai avrebbero picchiato un ragazzo a terra”

Ma da fratello maggiore, insieme a Fabio, ha anche spiegato di aver provato a tenere lontani dalla cattiva strada Marco e Gabriele. “Per un periodo ha anche lavorato nel locale Marco, era bravissimo – ha raccontato ancora Alessandro – quando avevo la frutteria mi davano una mano entrambi. Poi gli atteggiamenti da bulli, ma no: mai e poi mai avrebbero picchiato un ragazzo a terra. Mai e poi mai ucciderebbero un bambino come Willy”.

Willy Monteiro minacce alla famiglia Bianchi

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