La pronipote del noto marchio Gucci accusa il patrigno di stupro

La pesantissima accusa di Alexandra zarini, l’erede di Gucci, contro il suo patrigno. “Mia madre e mia nonna sapevano”.

Pronipote Gucci stupro

Quando si dice che non è tutto oro quello che luccica. Alexandra Zarini, la pronipote 35enne del noto marchio di moda Gucci ha accusato il patrigno Joseph Ruffalo di stupro. Si è confessata davanti la California Superior Court di Los Angeles e, secondo quanto riportato dal New York Times, la Zarini ha puntato il dito anche contro la madre, Patricia Gucci e la nonna, Bruna Palombo, che sarebbero state complici dell’uomo, coprendo i suoi comportamenti.

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Storia di un abuso

La pronipote di Guccio Gucci ha spiegato che il patrigno, noto musicista che ha lavorato con Prince, l’ha abusata da quando lei aveva circa 6 anni, raccontando al tribunale alcuni particolari raccapriccianti, di quando l’uomo le si sdraiava accanto nel letto completamente nudo e le accarezzava le parti intime mostrandole i genitali. La Zarini ha anche dichiarato che la madre non solo ha permesso tali comportamenti, ma sia lei sia la nonna hanno minacciato di diseredarla se avesse parlato degli abusi. Ma la nonna ha fatto anche di peggio, perché quando ha chiesto alla nipote se il patrigno la stesse importunando, alla risposta affermativa della bambina, diventata ormai un’adolescente di 16 anni, la donna le dice di mantenere il segreto. Ovviamente per evitare l’enorme ricaduta non solo di immagine, ma soprattutto economica, che tale scandalo avrebbe avuto sul marchio di famiglia. Un’onta da evitare a tutti i costi.

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La proclamazione di innocenza

Al Nyt, Patricia Gucci si dichiara “profondamente dispiaciuta per il dolore causato da Ruffalo ad Alexandra”, la quale sostiene di aver avviato le pratiche di divorzio nel lontano 2007 quando la figlia le avrebbe confessato gli abusi subiti. “Quello che le ha fatto è imperdonabile”. La Gucci nega invece qualsivoglia accusa nei suoi confronti e nei confronti della nonna della Zarini, così come l’avvocato di Ruffalo, Richard Crane Jr, respinge le accuse del suo assistito, “con forza e in modo categorico”. La strategia del legale sembra volta a far passare la Zarini come un soggetto instabile e fragile, facendo riferimento al noto uso di cocaina e crystal meth della ragazza per il quale è poi andata in un centro di disintossicazione su sollecitazione della madre.

 

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