Referendum, bufera M5S: duemila euro per sponsorizzare post su Facebook

Il Movimento 5 Stelle ha finanziato una campagna che utilizza come testimonial anche i leader della destra. Fonti parlamentari grilline replicano: “Spesi solo duemila euro, e così allarghiamo il fronte per il Sì”.

Referendum, bufera M5S per post Facebook

Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Nicola Zingaretti: tutti favorevoli al Sì per il referendum sul taglio dei parlamentari del 20 e 21 settembre. Ma a pagare per la sponsorizzazione dei post su Facebook, con il volto dei tre sopracitati, è stato il gruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera: “Io voto Sì” e l’immagine dei leader di Lega, Fratelli d’Italia e Partito Democratico, immagine utilizzata per sostenere le ragioni della riforma. Un’azione che ha alzato un certo polverone sia dentro che fuori il M5S.

Difatti, come si vede negli screenshot circolati nelle ultime ore, a finanziare la pubblicità di questi post, con l’obiettivo di favorirne la circolazione e raggiungere un numero sempre maggiore di potenziali elettori, è stato il gruppo M5S a Montecitorio. Ad intervenire nell’ambito di quanto accaduto, il deputato grillino Andrea Colletti, schierato per il No al referendum: “Ma il Movimento 5 Stelle sta facendo campagna elettorale per Salvini? E lo chiamano pure capitano!” Anche nelle chat interne molti eletti non nascondono malumori e perplessità per quello che viene definito un “autogol” politico e comunicativo. Al momento, il gruppo M5S ha speso circa duemila euro per sponsorizzare i post in questione: spiegano all’Adnkronos fonti parlamentari grilline.


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Referendum, bufera M5S per post Facebook

Per il senatore Gregorio De Falco invece: “È interessante capire chi ha deciso questa sponsorizzazione, se i deputati del gruppo parlamentare ne fossero a conoscenza e se abbiano deciso loro, democraticamente. Hanno deliberato la spesa votando? Oppure come in altre occasioni qualcuno ha deciso per tutti? E che ruolo ha la comunicazione, sovrasta totalmente la politica e sceglie lei la tattica e gli obiettivi?” Anche Più Europa va all’attacco con Giordano Masini, coordinatore della segreteria politica del partito: “Chiediamo un intervento immediato del presidente Fico e del collegio dei questori, trattandosi di un uso improprio dei fondi dei gruppi parlamentari che non possono finanziare attività di propaganda elettorale. Alla faccia dei risparmi sul taglio dei parlamentari propagandato dai grillini”.

 

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