Covid, scienziati in dubbio su riapertura stadi: “Troppa gente da tracciare”

Covid, scienziati in dubbio su riapertura stadi: “Troppa gente da tracciare”. Il Cts studierà piano per capienza impianti al 25%

Covid, scienziati in dubbio su riapertura stadi: “troppa gente da tracciare” (Photo by Paolo Bruno/Real Madrid via Getty Images)

Sulla riapertura degli stadi e sulla proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre il Governo è chiamato a decidere nei prossimi giorni. La situazione epidemiologica esorta a mantenere la linea dura, soprattutto a causa dei dati non incoraggianti provenienti dal resto d’Europa e il nostro Paese che non sa ancora come andrà con la ripartenza di scuole, università, lavoro nelle pubbliche amministrazioni.

In questo contesto, i dati saranno disponibili solo tra 2-3 settimane. Lo stato di emergenza scade il prossimo 15 ottobre, ma l’idea è di estenderlo fino al 31 dicembre.

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Ora riaprire gli stadi pone moltiLa priorità è la scuola, non credo gli stadi abbiano la stessa priorità dubbi negli scienziati, soprattutto perché si tratterebbe di far tornare sugli spalti un numero di spettatori pari al 25% della capienza. Ergo, oltre 1000 attualmente indicati nel Dpcm di agosto. Il ministro della Salute Roberto Speranza si oppone:”La priorità è la scuola, non credo gli stadi abbiano la stessa priorità“. Secondo gli esperti, il problema è anche di tracciamento:”Un conto è fare il tracciamento dei contatti stretti di una persona positiva se a un evento hanno assistito in 1000. Altro conto è cercare tra decine di migliaia“.

I governatori, in primis Bonaccini ,mirano all’allargamento e si augurano che il documento entri come allegato del prossimo Dpcm. Così, già dai primi di ottobre sarebbe possibile tornare a guardare le partite come una volta, con spalti in parte occupati.

Nicola Zingaretti, presidente del Lazio e segretario Dem, non è d’accordo:”La mia posizione non c’entra niente con lo sport o il calcio, ma bisogna mantenere un minimo di logica e coerenza nelle scelte che si fanno per garantire la sicurezza dei cittadini”.

D’altronde non sarebbe coerente imporre a scolari e insegnanti misure di sicurezza e poi cedere alle pressioni dei presidenti delle società di serie A. “Non vogliamo il discoteche bis”, spiega la sottosegretaria Sandra Zampa.

Il protocollo di sicurezza prevede l’ingresso di un limite di 1000 persone per ogni settore attrezzato con ingressi autonomi. Il governatore della Liguria Giovanni Toti ha detto: “Vogliamo riprendere anche gli sport da contatto. Si è sofferto, come in altri settori di un blocco prolungato. Ora occorre riattivare puntando su presenze limitate e massima prevenzione“.

 

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