Maurizio Acerbo ancora in ospedale: “Faccio terapie contro il Covid”

Il segretario nazionale di Rifondazione Comunista è ricoverato a Pescara ormai da dodici giorni. “Io non avevo patologie pregresse, con queste cose non si scherza”, dichiara Maurizio Acerbo.

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Maurizio Acerbo continua la lotta in ospedale – meteoweek.com

Continua la lotta per la guarigione dal Covid-19 per Maurizio Acerbo. Il segretario nazionale di Rifondazione Comunista è ancora ricoverato presso l’ospedale di Pescara. Dodici giorni fa è avvenuto il suo approdo presso il nosocomio della città abruzzese, dopo essere risultato positivo al Coronavirus. In questo momento, Acerbo continua a restare su una barella di biocontenimento. E direttamente da questa ha voluto scrivere un messaggio, che è apparso sul suo profilo ufficiale su Facebook. Un messaggio con il quale Maurizio Acerbo fa capire quanto questa situazione sia frustrante.

Poco fa mi hanno portato a fare un’altra tac – ha scritto il leader dei comunisti – . Quella che vedete nella foto è la barella contenitiva indispensabile per trasportare dentro l’ospedale i pazienti del reparto Covid. Il dottor Parruti mi ha detto che mi tocca pazientare perché il virus potrebbe tornare all’attacco dei polmoni. Faccio terapia sperimentale con Tocilizumab. Due punture sulle cosce. L’effetto dovrebbe durare quattordici giorni. Dal letto 4 del reparto covid di Pescara per ora è tutto“.

Sempre nella giornata di ieri, Maurizio Acerbo aveva rilasciato alcune dichiarazioni per i colleghi dell’Ansa. Il capo politico di Rifondazione Comunista ha ammesso di aver preso la situazione alla leggera. Ma dopo dodici giorni di ricovero, è cambiato tutto, anche perchè Acerbo ha dovuto fare i conti con la febbre: “Ero stato troppo ottimista – ha ammesso – . Ieri sera è risalita febbre che stamattina è a 38,7. Dopo dieci o undici giorni di medicine speravo che il fuoco si fosse spento. E invece ora pare che il Covid sotto la cenere continui ad agire“.

Maurizio Acerbo sotto le cure dei medici – meteoweek.com

Maurizio Acerbo ha ammesso che la situazione, almeno in un primo momento, sembrava sotto controllo. Tuttavia, nel corso delle ore e dei giorni successivi le cose sono cambiate in maniera netta. Da qui si è resa necessaria per lui la permanenza presso l’ospedale di Pescara. “Non ho competenze per capire come sta evolvendo la situazione e attendo i medici – ha detto – . Comunque niente di drammatico. La pazienza è una virtù rivoluzionaria. In queste ore mi hanno fatto tutta una serie di analisi. E dire che fino a ieri pensavo di essere in dirittura di arrivo“.

Il leader di Rifondazione Comunista ha ammesso di non avere altre patologie.Eppure sono undici giorni che sono in ospedale – ha dichiarato – . Non è qualcosa con cui si scherza. Ci sono rischi, come le trombosi, che sono gravissimi. Mi ammalo ogni anno di influenza, ma non ho mai fatto una tac, una angiotac o otto emogasanalisi che sono dolorose. Come si fa a dire che è solo un’influenza un pò più forte? È da irresponsabili“. Dunque Acerbo rimanda al senso di responsabilità da parte dei cittadini, dicendo che “è meglio un errore di precauzione che un morto in più”.

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Dalle sue parole emerge anche un forte invito ad affidarsi alla medicina e a ciò che dicono gli specialisti. Anche perchè, in un caso come quello del Covid, la cura fai da te non porta da nessuna parte: “Bisogna affidarsi alle indicazioni della scienza. Non siamo mai completamente al riparo, ma dobbiamo fare il possibile per cercare di evitare i contagi“. E chiude le sue dichiarazioni con una frecciata: “Si è data voce a gente che non ha competenza in materia e questa è anche una responsabilità dei proprietari dei media che trasformano tutto in spettacolo. Mi sembra assurdo che gente che non ne sa niente sia stata a parlare dalla mattina alla sera in modo irresponsabile in tv“.

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