Carabinieri Piacenza, nuove accuse: spunta il reato di tortura

Spuntano nuove accuse nei confronti dei carabinieri di Piacenza, i militari della caserma Levante al centro dell’inchiesta per falso ideologico, lesioni personali aggravate, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti, arresto illegale. Ora si aggiungerebbe anche l’accusa di tortura, insieme a un altro abuso d’ufficio e falso ideologico. 

carabinieri piacenza - meteoweek.com

Si infoltisce la lista delle accuse rivolte ai carabinieri di Piacenza presso la caserma Levante, i militari finiti al centro di un’inchiesta che li accusa già di falso ideologico, lesioni personali aggravate, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti, arresto illegale. Protagonista delle nuove accuse, innanzitutto l’ex comandante, il maresciallo Marco Orlando, insieme all’ex comandante della compagnia, il maggiore Stefano Bezzecheri: a loro sarebbero stati contestati rispettivamente un altro falso ideologico e un abuso d’atti d’ufficio. Intanto è stato fissato l’incidente probatorio, che si svolgerà in due giorni la prossima settimana. All’interno di questo scenario, sette persone testimonieranno la loro esperienza fatta di violenze inferte da alcuni dei carabinieri coinvolti nell’inchiesta. Proseguono anche gli interrogatori nei confronti dei militari, l’ultimo è avvenuto nella giornata di ieri 2 ottobre in procura e nel carcere di Pavia.


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E torna al centro dell’attenzione Giuseppe Montella, insieme a Daniele Spagnolo: a entrambi sarebbe stato contestato anche il reato di tortura per episodi avvenuti tra il 2018 e il 2020. Una nuova contestazione che si estende anche a Salvatore Cappellano e Giacomo Falanga. Tra gli episodi da cui partirebbe l’accusa, anche gli schiaffi inferti a un ragazzo di 19 anni, poi lasciato seminudo nel cortile della caserma Levante. Tutti gli accusati hanno risposto alle domande poste, tranne Orlando che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Tutti gli interrogati sono stati assistiti dai rispettivi avvocati:  Cosimo Pricolo e Wally Salvagnini (per Bezzeccheri), Francesca Beoni (per Spagnolo), Antonio Nicoli (per Orlando). A Pavia, invece, si sono recati Giuseppe Dametti ed Emanuele Solari (per Montella).

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