Napoli, 2mila persone ai funerali del bimbo morto suicida. Il papà: “Lui era un puro, era felice”

Napoli, sono state 2 mila le persone che hanno partecipato ai funerali del bimbo morto suicida dopo esserci lanciato dal balcone. Il padre ha parlato dall’altare: “Lui era un puro. Non so cosa è successo. Mio figlio era un bambino felice”.

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i funerali del bimbo morto suicida a Napoli – foto via Il Messaggero (di Giovani Rai2)

I funerali celebrati dal parroco don Vincenzo De Gregorio si sono tenuti presso la basilica di Santa Chiara, a Napoli: qui è entrata la piccola bara bianca del bimbo di 11 anni che, forse per una sfida diffusa sul web, si è lanciato dal balcone di casa sua togliendosi la vita. Ora la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio. Nel frattempo, sono state duemila le persone che si sono riunite in chiesa per dare un ultimo saluto al piccolino: gli amichetti di scuola, quelli del calcio, la sua famiglia e le persone a cui la sua storia, in un modo o nell’altro, è entrata nel cuore.

Il parroco: “Aspettiamo le riposte alla domanda ‘Perché?'”

Duemila persone hanno raggiunto la basilica di Santa Chiara per salutare il bimbo di 11 anni morto a Napoli la notte tra il 28 e il 29 settembre. Il suo è stato un gesto estremo: si è lanciato nel vuoto dal bagno della sua casa all’undicesimo piano, forse perché ossessionato da un personaggio di internet (Jonathan Galindo), ispiratore di un gioco online che spinge a forme di autolesionismo.

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foto via Il Messaggero (di Giovani Rai2)

Sulla drammatica vicenda sta ora indagando la Procura. Il parroco, don Vincenzo De Gregorio, ha però ricordato l’innocenza del bimbo di 11 anni, della sua sfrenata curiosità verso il mondo. “Ieri eravamo seduti sul lettino della sua stanza e i genitori mi hanno parlato di lui, delle sue passioni. Amava nuotare, sciare e giocare a calcio. Era curioso, aveva spirito critico ed era circondato da amore fino a quel momento, quando a mezzanotte ha detto alla sorellina che sarebbe andato in bagno a fare pipì. Poi lo sgabello e il lancio nel vuoto senza ragioni“, ha spiegato don Vicenzo durante i funerali. E, commuovendosi, ha poi dichiarato: “Il rispetto che dobbiamo a un bambino impone a tutti di tacere e di attendere le risposte alla domanda ‘Perché?’. Ammesso che possa essere trovata una risposta”.


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Le dichiarazioni del padre: “Ha avuto una vita intensa e gioiosa”

Al termine dei funerali, sono stati i genitori del piccolo a parlare dall’altare. Emblematiche le parole del padre, che nonostante il dolore ha mostrato una compostezza e una forza impressionanti. “Esiste l’imponderabile. Ci chiedete cosa è successo? Non lo so, fino alla cena con noi era felice. Posso dire che mio figlio era un puro e mi sono dato una immagine, che abbia pescato un pesce avvelenato”, ha esordito davanti ai 2 mila presenti.  E ha proseguito: “La vita non si misura con la durata, ma con l’intensità. Ha avuto una vita intensa e gioiosa. Gli anni sono un luogo comune, tanti bambini non hanno avuto gli 11 anni di felicità come li ha avuti mio figlio e da uomo di fede dico che allora va bene così”.

Il padre ha infine ricordato che sulla drammatica vicenda “c’è chi sta indagando”.  La Procura di Napoli ha infatti aperto un’indagine per istigazione al suicidio: “Ha avuto un tatto enorme fin dalla prima sera quando sono venuti a casa”, ha spiegato il padre, concludendo: “Oggi è tempo di piangere e di cacciare fuori il dolore, ma da domani pensate tutti a lui sorridendo“.

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