Lite al supermercato: muore in preda alla sofferenza Gianpietro Pellegrini

La discussione banale per stabilire chi dovesse pagare per primo poi all’improvviso il dolore lancinante e la morte che arriva all’improvviso.

Lite al supermercato: muore in preda alla sofferenza Gianpietro Pellegrini
Lite al supermercato: muore in preda alla sofferenza Gianpietro Pellegrini – meteoweek

Un banale diverbio al supermercato ha segnato la sua fine: per Gianpietro Pellegrini non c’è stato scampo. Un momento prima discuteva per stabilire chi dovesse pagare per primo, un momento dopo si è accasciato e non c’è stato nulla da fare. Gianpietro 70 anni, tutta la vita passata a Ponte Giurino, Berbenno, è morto ieri mattina all’uscita del punto vendita Md a Sant’Omobono Terme. Un infarto che sarebbe dipeso dai problemi al cuore di cui soffriva da tempo, unito forse al battibecco che, secondo i carabinieri, c’è stato con un 54enne di Brumano. La telefonata al 118, l’elisoccorso, ma il tempo non gli è stato amico. L’infarto non gli ha lasciato scampo.

Nella cittadina di 2000 anime dove viveva lo conoscevano tutti. Pellegrini, che viveva con la moglie Fabrizia Colombo e aveva tre figli, Michele, Dario e Alessia, era conosciuto soprattutto per il suo vecchio lavoro. A Ponte Giurino aveva portato avanti il negozio di alimentari di famiglia, aperto negli anni ‘50 e chiuso nel 2007, al momento della pensione. Il figlio Dario lo ha ricordato così: «Mio padre era un grande appassionato di pesca. Da quando aveva più tempo libero faceva il volontario per la Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee, ndr), sia in Valle Imagna sia in Val Brembana». I funerali si terranno alle 15 al cimitero di Ponte Giurino.

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Infarto: i dati in Italia

Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese, in particolare muoiono più di 230 mila persone all’anno tra ischemie, infarti, malattie del cuore e cerebrovascolari. Il dolore si presenta acuto ed improvviso e per salvarsi è necessario un intervento tempestivo. Questo genere di malattie sono responsabili del 35,8% di tutti i decessi (32,5% nei maschi e 38,8% nelle femmine). In particolare, secondo i dati Istat 2017, la cardiopatia ischemica è responsabile del 10,4% di tutte le morti (11,3% nei maschi e 9,6% nelle femmine), mentre gli accidenti cerebrovascolari del 9,2% (7,6% nei maschi e 10,7% nelle femmine).

Erroneamente ancora oggi è opinione diffusa che le malattie cardiovascolari riguardino soprattutto gli uomini e la grande maggioranza delle donne ha una percezione molto bassa dei pericoli causati da queste patologie. In realtà può capitare davvero a chiunque: proprio come è successo a Gianpietro che un momento prima litigava al supermercato, un momento dopo era accasciato a terra privo di sensi. Durante il periodo di emergenza sanitaria appena vissuto, poi, i casi sono aumentati. In epoca di Covid-19 si muore di più per attacchi di cuore, tanto da far tornare indietro le lancette dell’orologio di anni. A dimostrarlo moltissimi studi che rappresentano chiaramente come il diffondersi del virus abbia indebolito notevolmente i nostri cuori.

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