Studenti accalcati sugli scuolabus, esplode la polemica sui social

Studenti accalcati, troppo vicini tra loro, sugli scuolabus: ma per le aziende di trasporto e per gli autisti va tutto bene.

Studenti accalcati praticamente uno sull’altro negli scuolabus mentre vanno o tornano da scuola. Tutti con le mascherine, ma veramente troppo vicini. Ed esplode la polemica sui social: l’ultimo caso segnalato è quello in riferimento alla cittadella scolastica della Gazzera, a pochi chilometri di distanza da Mestre. Immagini che girano sui social e che scatenano le reazioni di genitori e famiglie: quel limite dell’80% di affollamento rispetto alla capienza dei mezzi appare abbondantemente superato. Ma se in qualche caso lo sforamento del tetto massimo di capienza ci può essere stato, sia l’azienda che gli autisti – che sono i primi ad accorgersi se a bordo c’è qualche passeggero di troppo – confermano che, tutto sommato, i trasporti stanno funzionando. Anche se i ragazzi hanno ancora l’abitudine di viaggiare in gruppo. Ma le foto pubblicate su profili, pagine e gruppi Facebook non potevano non innescare reazioni violente: «E questo sarebbe il distanziamento?» è la domanda che viene posta con insistenza da molte persone. Nel caso di Mestre a rispondere è stata anche l’azienda dei trasporti Actv. «Rispetto alla capacità dei mezzi – spiegano dall’azienda -, i conducenti hanno la disposizione di controllare e, in caso di occupazione all’80 per cento, di non fermare in salita. Da queste immagini si potrebbe dire che su quel mezzo si era di poco sopra l’80% del dato di omologazione. In genere comunque, a fronte del pieno carico, se possiamo mandiamo corse di rinforzo».

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Anche gli autisti si sono espressi: «Da parte nostra, come autisti, possiamo solo confermare che di pullman per le scuole ce ne sono veramente tanti – spiegano alcuni conducenti che, proprio nel corso di questa settimana, hanno coperto i turni delle scuole -. Quando i bus si iniziano a riempire davvero, noi diamo un’occhiata e, se riteniamo di essere al limite, chiamiamo la centrale operativa che ci dà il via libera per procedere senza far salire altri passeggeri facendo arrivare sul posto delle corse bis. Finora ci sembra che la cosa stia funzionando e, rispetto alle immagini che girano su Facebook, va detto che non vengono mai riprese le parti dei pullman chiuse con la catenella. Quella è la parte che garantisce il limite imposto per la capienza». Ci sono però anche diverse variabili in campo. Diverse scuole superiori non hanno ancora gli orari definitivi, con uscite anticipare che possono mandare in sovraccarico i mezzi messi in strada nella fascia oraria precedente, ma anche un’abitudine dei ragazzi a viaggiare in gruppo, salendo cioè tutti insieme sullo stesso mezzo senza spezzare la comitiva su più pullman. Anche qui è utile ascoltare la testimonianza degli autisti: «Dobbiamo dire veramente che gli studenti si stanno comportando bene sui mezzi pubblici. Hanno tutti la mascherina e sono consapevoli dei rischi che si corrono, tanto che a volte si percepisce una certa tensione tra i passeggeri. Purtroppo – proseguono i conducenti – questa modalità di muoversi tutti insieme manda in tilt la capienza stabilita se il gruppo che sale in blocco è troppo numeroso. Se si superasse questa abitudine sarebbe un gran passo avanti».

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