“Ho gestito bene l’emergenza Coronavirus”, disse Vincenzo De Luca. E adesso?

Vincenzo De Luca riuscirà a gestire l’emergenza Coronavirus in Campania, ora che l’emergenza c’è davvero e preoccupa seriamente?

“Ho gestito bene l’emergenza”, disse in pieno lockdown il Governatore della Campania Vincenzo De Luca. Ma l’emergenza, allora, non c’era affatto. Al 27 aprile, infatti, i contagi erano appena 27. Un numero irrisorio rispetto alle altre Regioni e neanche lontanamente paragonabile a quelli della Lombardia. Un numero, insomma, che metteva la Campania al sicuro da quella che era a tutti gli effetti un’emergenza vera e propria. L’Ospedale Cotugno, ad esempio, ha guadagnato consensi e addirittura un primato, diventando un’eccellenza come struttura sanitaria anti-Covid. E lo stesso Cotugno, non a caso, è oggi già al collasso, tanto che la morte di un paziente di 70 anni affetto da Covid ha aperto via libera alle denunce dei familiari, che hanno lamentato ritardi nell’assistenza.

L’ospedale si è difeso, affermando in una nota all’Ansa che il paziente, di 70 anni, diabetico e iperteso e con altre patologie coesistenti, è arrivato con ambulanza del 118 in condizioni gravissime ed è stato assistito dal personale sanitario senza alcuna attesa. “Al momento del ricovero in Pronto Soccorso presentava una saturazione molto bassa ed è stato sottoposto a emogasanalisi e altri esami che hanno confermato il grave quadro di insufficienza respiratoria”, hanno affermato i dirigenti. E i medici hanno riferito di aver seguito tutti i protocolli, somministrando ossigeno ad alti flussi e terapia steroidea. Il quadro di insufficienza respiratoria è poi peggiorato ed è stato necessario ricorrere a manovre rianimatorie per circa un’ora senza tuttavia ottenere risultati.

Leggi anche:

“In inverno la Campania ha vinto la battaglia, non la guerra”

Tuttavia, Cotugno a parte, non c’è dubbio – guardando i numeri – che allora, quando Vincenzo De Luca in dirette e conferenza affermava un primato della Campania, l’emergenza la Campania non la stava vivendo affatto. Ed oggi, con numeri che superano quota 600, più alti di marzo, la paura cresce. L’emergenza, infatti, è ora e lo sarà nelle prossime settimane. Resta da capire quindi come verrà affrontata. Il bollettino di ieri ha riferito di 544 nuovi casi su 7.504 tamponi, che portano la Campania a 15.707 positivi e un decesso. Nel quotidiano report sono stati resi noti anche i dati dei posti letto su base regionale: 52 posti di terapia intensiva occupati su 99 disponibili e 521 posti letto di degenza occupati su 663.

Antonio Giordano, direttore dello SHRO alla Temple University, ha chiarito senza dubbio che l’attuale scenario meridionale è ben diverso da quello vissuto questo inverno. “La Campania è stata solo parzialmente colpita dal contagio nel periodo di maggior emergenza. Ma Vincenzo De Luca ha vinto una battaglia e non la guerra contro l’invisibile virus”, ha riferito l’esperto. Guardando ai fatti, per la Campania non si prospettano tempi felici: il ritardo sull’approvvigionamento dei vaccini; il sovraffollamento degli ospedali; i posti letto che cominciano a riempirsi.

Leggi anche : 

Il sistema sanitario della Campania

La Campania, in sostanza, ha superato quasi indenne la prima ondata del Coronavirus 
ma quanto alla seconda è ancora tutto da vedere. Nella regione di Vincenzo De Luca gli ospedali sono già ad oggi al completo. E proprio al Cotugno non c’è più un posto libero. Ormai tutti i reparti sono stati riconvertiti per accogliere pazienti Covid, i posti di terapia intensiva sono passati da 8 a 16, stessa disponibilità per la terapia subintensiva. Negli ultimi dieci giorni è stato un continuo aggravarsi. Appena si libera un posto, questo si riempie, confermano gli infermieri e i medici. Certo, i pazienti sono meno gravi ma necessitano comunque di assistenza. “Se aumentano i posti letto il sistema tiene, se lo scenario clinico cambia e cresce il numero di quelli da mettere in terapia intensiva, di certo si va in crisi”, la denuncia di un infermiere del polo di malattie infettive.

Cosa farà, quindi, Vincenzo De Luca? Per ora, il Governatore ha affermato che a 1000 contagi è lockdown. Senza se e senza ma. Ma il punto è un altro. Prima della campagna elettorale, il vantaggio è stato offerto da una pura dose di fortuna. Non c’è merito, in De Luca. Non c’è motivo di darsi agio, in De Luca. E’ ora che si tirano le somme. E’ ora che l’emergenza c’è e va gestita. Ma come? Intanto… si mette a tacere la stampa. Niente più dichiarazioni in libertà da parte di medici e dirigenti sanitari, vietato parlare con i giornalisti. E per avere informazioni sull’emergenza Covid, bisogna solo rivolgersi all’unità di crisi della Regione.

Impostazioni privacy