Caso Sacchi: spunta un altro indagato per omicidio. “Era il sicario”

A incastrarlo è stata una perizia svolta sul suo cellulare: Valerio Rispoli, subito dopo l’omicidio di Luca Sacchi, aveva cancellato le conversazioni più compromettenti. I messaggi erano tra lui e Valerio Del Grosso, il pusher che la sera del 23 ottobre dello scorso anno ha sparato al giovane uccidendolo.

meteoweekRispoli era l’intermediario tra gli spacciatori. Tra questi anche Paolo Pirino e Marcello De Propris, tutti accusati di omicidio – e l’amico di Sacchi, Giovanni Princi, regista di quella trattativa finita nel sangue e già condannato a 4 anni. Il colpo di scena è arrivato nel corso dell’ultima udienza del processo per omicidio: la pm Giulia Guccione ha depositato i risultati della perizia, formalizzando una modifica del capo di imputazione. Rispoli, rinviato a giudizio, potrebbe finire sul banco degli imputati insieme ai killer di Luca e alla sua fidanzata Anastasia Kylemnyk. Insieme al giovane  è indagato anche Simone Piromalli, presente nel corso della trattativa, ma la sua posizione dovrebbe andare verso la richiesta di archiviazione. Venerdì sarà un’altra udienza importante: saranno ascoltati i genitori di Luca.


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Le conversazioni che lo hanno incastrato

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Per la procura, le conversazioni nel cellulare di Rispoli sono una prova,  proprio per questo il giovane avrebbe cercato di eliminarle. I contatti con Del Grosso e con Princi sono frequentissimi. Ci sono trattative da 70mila euro di droga che sarebbero dovuto avvenire davanti al pub John Cabot il 23 ottobre. Nei messaggi Princi si lamenta per la lentezza dei pusher e cerca di contrattare sul prezzo. Il giorno prima dell’omicidio scrive a Rispoli: “Ma non li volete i soldi?”. L’intermediario riporta il colloquio a Del Grosso che si prepara e istruisce i fornitori: Armando e Marcello De Propris, padre e figlio.
È presente anche una quarta persona: per l’accusa sarebbe Paolo Pirino. Era stato sempre Rispoli a comunicare a Del Grosso che il gruppetto composto da Sacchi, la Kylemnyk e Princi aveva abbastanza denaro per l’acquisto: i soldi dovevano trovarsi nello zaino della ragazza. Il pusher aveva quindi deciso di derubare i ragazzi. Poi, l’omicidio.


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Ieri nel corso dell’udienza è stato ascoltato anche l’agente immobiliare che era stato contattato da Anastasia: i due giovani volevano anare a convivere. “Non aveva specificato la tipologia di appartamento  è venuta prima da sola e poi con Luca. Il budget era di 900 euro e aveva fatto una proposta mostrando interesse anche per un altro. Quel giorno venne accompagnata da un’altra ragazza”. Si trattava della fidanzata di Princi.

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