Supplenti nominati a rilento: Bussetti sarà commissariato, ma è polemica

L’ex ministro è stato nominato dalla Azzolina per gestire la situazione dei supplenti. I sindacati non ci stanno e parlando di una mossa politica da parte del ministro dell’istruzione.

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Lucia Azzolina corre ai ripari – meteoweek.com

Continuano a sorgere polemiche per le ultime dinamiche emerse nel mondo della scuola. In particolare, a far discutere è la gestione dei supplenti, legati a doppio filo da un paio di eventi cruciali per il destino del mondo scolastico. Da una parte c’è l’impossibilità ad accedere al concorso per le nuove cattedre, a causa della risalita del numero dei casi di positività al Covid. Dall’altra parte ci sono le tante indisponibilità, sia dei docenti titolari che degli stessi supplenti, attualmente positivi a propria volta oppure messi in malattia per evitare il contagio.

Nel frattempo, però, Lucia Azzolina non perde l’occasione per portare i riflettori e le polemiche su di sè. Il ministro dell’istruzione, questa volta, ha innescato un polverone per aver deciso di “commissariare” gli uffici dell’ex provveditorato di Milano. Attualmente, in carica c’è Marco Bussetti, esponente della Lega che vanta anche una carriera da ministro nel primo Governo Conte, prima di essere scalzato dal rimpasto dell’esecutivo. Naturalmente è già stata fatta della dietrologia in merito alla scelta del ministro Azzolina. Ma ci sarebbe una motivazione alla base.

Il motivo per cui Bussetti ha subito un commissariamento riguarda la lentezza con cui stanno procedendo le nomine dei supplenti. Dunque la presenza dei tre commissari serve per cercare di snellire e accelerare le pratiche, in modo da consentire agli stessi supplenti e ai loro futuri alunni di perdere molto meno tempo. Ma se da una parte vengono evidenziate proprio queste buone ragioni per l’azione da parte del ministro, non mancano gli attacchi. In particolare da parte delle sigle sindacali, le quali vedono l’azione da parte della Azzolina come una mera mossa politica.

Marco Bussetti non teme il provvedimento della Azzolina – meteoweek.com

Da un canto c’è però da tenere in considerazione un aspetto, legato al numero di richieste. Nel solo capoluogo lombardo, infatti, sono ben 112.750 i supplenti che hanno fatto domanda per una cattedra per l’anno scolastico appena iniziato. Si tratta di una quantità oceanica di richieste, considerando che in tutto il Veneto sono arrivate non più di 120mila domande. Per questo motivo Bussetti ha voluto rassicurare tutti, facendo capire che entro pochi giorni questo gran numero di richieste pervenute all’ex provveditorato sarebbero state esaurite. Senza il bisogno di tre commissari.

Lo stesso ex ministro ha fatto capire, dunque, che non occorreva il ricorso a tre soggetti incaricati di snellire le pratiche. Anche perchè Bussetti ha sottolineato che, almeno sul piano della gestione delle domande presentate dai supplenti, la situazione è sotto controllo. E lo ha ribadito anche a mezzo stampa: “Non esiste un caso Milano, né un caso Lombardia, in tutte le regioni d’Italia sono ancora in corso le nomine. In rapporto alle proporzioni di Milano, posso ribadire che abbiamo sicuramente una performance superiore a tante altre realtà”.

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Nel frattempo hanno alzato la voce anche le Rsu dell’ex provveditorato. E lo hanno fatto attraverso una nota congiunta: “L’Ufficio Scolastico di Milano è diventato ormai sede di attacchi politici e personali senza precedenti che hanno colpito ingiustamente non solo il Dirigente, ma tutti i lavoratori. I lavoratori da oltre 45 giorni (festivi compresi) si sono sottoposti volontariamente a massacranti turni quotidiani che vanno oltre le 12 ore. Si è sempre sperato che qualcuno mandasse “aiuti” per incrementare la pianta organica dell’UST di Milano ormai ridotta al solo 40% e invece i lavoratori si ritrovano con un ufficio “commissariato”. È con questa moneta che il personale dell’UST di Milano si è vista ripagare dal Ministero di appartenenza”.

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