Il villaggio Fournès dice no alla costruzione del deposito Amazon: i dettagli della vicenda

Il piccolo villaggio Fournès resiste contro il gigante: riesce a respingere l’offensiva di Amazon, la più grande Internet Company del mondo, che proprio a in quell’area vorrebbe costruire un deposito di smistamento da 40 mila metri quadrati

foto di repertorio amazon – meteoweek.com

 

Da circa sei mesi l’Associazione per lo sviluppo del lavoro nel rispetto dell’ambiente riesce a respingere l’offensiva della più grande Internet Company del mondo, che nel piccolo villaggio a Fournès vorrebbe costruire un deposito di smistamento da 40 mila metri quadrati, con 113 ingressi per il carico merci sui Tir, capace di creare un numero di posti di lavoro che oscilla tra i 150 e i 600.

Siamo a quattro chilometri dal Pont du Gard, 2mila anni di storia, il più alto acquedotto romano ancora in piedi, con tre livelli di arcate in pietra. E’ un gioiello iscritto al patrimonio dell’Unesco. Il cantiere avrebbe dovuto cominciare a settembre, ma i ribelli hanno presentato ben undici esposti al tribunale amministrativo. Una resistenza che lo stesso colosso Amazon non avrebbe immaginato. Denunciano una decisione presa dal comune senza consultare gli abitanti, che distruggerà tutto, il paesaggio, le coltivazioni, le vigne con i preziosi rossi Cote du Rhone, gli alveari dei numerosi apicultori. Una petizione per opporsi al progetto ha già raccolto quasi 30mila firme e alla fine la battaglia è arrivata all’Assemblée Nationale.

Il comune è per la costruzione: “Opportunità lavorativa da cogliere”

La giunta comunale che ha aperto le porte (e i terreni) di Fournès a Amazon difende la sua scelta: “Abbiamo un tasso di disoccupazione che oscilla tra il 12 e il 14 per cento. Le società e le industrie non sgomitano per venire a produrre qui, dunque se c’è un’opportunità, bisogna essere opportunisti” ripete il sindaco Thierry Boudinaud, arrivato addirittura in prima pagina del New York Times. Quest’ultimo ha dato spazio alla lotta tra i Galli del sud e Amazon ha dedicato, scatenando l’entusiasmo dei locali. È stato soltanto per caso, qualche mese fa, che gli abitanti hanno scoperto chi sarebbe arrivato a costruire sui campi che costeggiano l’autostrada A9.

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A conti fatti, nella zona si vive in contrapposizione. Se il Tar di Nimes accoglierà i ricorsi, il permesso di costruzione sarà considerato non valido. Viceversa, resterebbero scontenti quei nuclei familiari che sperano anche in un’opportunità di lavoro. Problema non marginale nella zona.

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