La sentenza ad Ancona dopo cinque ore e mezza in camera di consiglio. La mamma di Pamela: “Giustizia è fatta”
Si è commossa Alessandra Verni, la madre di Pamela, quando la corte d’assise ha pronunciato la parola ‘ergastolo’, confermando così la sentenza di primo grado per Innocent Oseghale. La famiglia rimane tuttavia convinta che il nigeriano non possa aver commesso da solo il reato di uccidere, smembrare il corpo della 18enne, dopo averle dato una dose di eroina e averla costretta ad un rapporto sessuale. Per la corte d’assise d’appello il 32enne pusher nigeriano è colpevole di omicidio volontario aggravato della violenza sessuale, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere.
Le parole di Oseghale, la dichiarazione
Oseghale, questa mattina aveva preso parola per dichiarare la sua versione: di avere sì smembrato il corpo di Pamela per farla sparire ma di non averla uccisa, è uscito dall’aula gridando: “Capite italiani, non l’ho uccisa io!”.
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La madre di Pamela
“Ci ho sperato fino all’ultimo che dicesse come sono andate veramente le cose“, ha dichiarato la madre della giovane, scoppiata a piangere quando il nigeriano ha confermato di aver fatto a pezzi la ragazza. “Oseghale deve ancora spiegare come mai è andato a cercare l’acido insieme a Desmond (Lucky, il connazionale uscito dall’inchiesta, ndr.) e non trovandolo hanno comprato la candeggina – ha dichiarato la donna -. Ci deve ancora spiegare della presa che è stata trovata sul braccio di mia figlia, dove le è stata fatta una siringa. Ci deve ancora spiegare tante cose, non l’ha fatto oggi”. Per quanto riguarda invece le scuse presentate dal nigeriano all’inizio della sua dichiarazione spontanea, la donna ha dichiarato: “se le può tenere, non le accettiamo“. “Oseghale non è per niente credibile” ha aggiunto.
