Decapitato in mezzo alla strada: è terrorismo islamico

Francia, professore decapitato in strada, in un paese vicino a Parigi. Mostrò agli studenti le vignette di Maometto.

Orribile delitto in Francia, nei pressi di Parigi: un uomo è stato decapitato in mezzo alla strada. Si tratta di un’azione di terrorismo di matrice islamica. La vittima infatti è un  insegnante che nei giorni scorsi aveva mostrato in classe le vignette di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo, almeno secondo le prime fonti locali. L’assalitore, ucciso poi dagli agenti di polizia, avrebbe urlato più volte «Allah Akhbar». L’omicidio è avvenuto intorno alle 17 nel comune di Conflans Sainte-Honorine, nelle Yvelines, a circa un’ora da Parigi, per strada accanto a una scuola. L’assassino, un 18enne nato a Mosca di origine cecena, ha decapitato la vittima con un coltello. La polizia è stata subito avvertita mentre l’assalitore è scappato a piedi in un comune vicino, Eragny. Quando è stato raggiunto dagli agenti ha rifiutato di arrendersi e ha continuato a brandire il coltello. A quel punto è stato ucciso dai poliziotti che hanno sparato una decina di colpi.

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La vittima è un professore di storia, Samuel P., che nei giorni scorsi aveva mostrato in una classe di liceo le vignette di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo, in occasione del processo contro i responsabili della strage del 7 gennaio 2015. La lezione del professore, nel corso di una lezione sulla libertà di espressione, aveva suscitato le proteste e le minacce dei genitori di alcuni studenti. La procura anti-terrorismo ha immediatamente aperto una inchiesta. Venerdì 25 settembre, tre settimane fa, un altro attentato è stato compiuto da un islamista che ha ferito a colpi di mannaia due persone che fumavano per strada davanti agli ex locali della redazione di Charlie Hebdo, a Parigi. Ancora una volta la Francia paga un prezzo pesantissimo per non aver voluto cedere alla minaccia jihadista che, secondo fonti della sicurezza a cui ha avuto accesso l’agenzia Ansa negli ultimi giorni, continua ad essere molto presente. Un attentato era quasi nell’aria, anche se in pochi se lo aspettavano a poche ore dall’entrata in vigore di un coprifuoco senza precedenti nel Paese, per tentare di arginare la difficile situazione della pandemia. Secondo alcune fonti gli agenti di polizia hanno visto l’aggressore mentre si aggirava attorno all’istituto in modo sospetto. Gli hanno intimato di fermarsi, l’uomo ha continuato a minacciarli gridando «Allah akbar», quindi gli agenti hanno aperto il fuoco. Il giovane è morto poco dopo per le ferite. Prima di morire, l’assassino è riuscito a postare su Twitter un’immagine del suo atto, immediatamente criptata dal social network. Restano, in alto, le parole del killer, scritte «in nome di Allah»: «Da Abdullah, servitore di Allah, a Macron, dirigente degli infedeli, ho giustiziato uno dei tuoi cani dell’inferno che ha osato offendere Maometto. Calma i suoi simili prima che non vi venga inflitto un duro castigo».

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