Coronavirus, le misure per arginare il contagio: tutte le aree interessate

A seguito dell’incremento di casi di positività da coronavirus, sono stati presi provvedimenti regionali per poter arginare il contagio.

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La Regione Lombardia

Bar, pub e ristoranti

Da oggi, sabato 17 ottobre, i bar i pub e i ristoranti, chiuderanno alle 24 in Lombardia. In queste attività dopo le 18 il consumo di alimenti e bevande viene consentito esclusivamente ai tavoli. È quanto prevede la nuova ordinanza alla firma del presidente delle regione, Attilio Fontana.

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Stop competizioni e chiusure sale gioco

Il provvedimento prevede anche lo stop alle competizioni sportive dilettantistiche e giovanili che prevedano il “contatto fisico” e la chiusura di sale gioco, scommesse e bingo. Vietato il consumo di alcol e alimenti sul suolo pubblico dalle 18 alle 6. L’ordinanza è valida su tutto il territorio regionale da domani fino al 6 novembre.

L’ordinanza, spiega una nota della Regione, è frutto del confronto che si è svolto a Palazzo Lombardia con i sindaci dei capoluoghi lombardi, dei capigruppo di maggioranza e opposizione in consiglio regionale, del prefetto di Milano, Renato Saccone. Il governatore Fontana ha sottoposto il testo anche al ministro della Salute, Roberto Speranza. Tra i principali punti previsti si segnalano le misure anti-movida.

Dopo le 18 solo consumazioni al tavolo

La somministrazione di alimenti e bevande, sia in zona pubblica che privata (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie, pizzerie, chioschi) sono consentite fino alle 24.00. Dopo le 18.00 è consentito il consumo esclusivamente ai tavoli, tranne che nelle esercizi situati lungo le autostrade e nelle aerostazioni. È vietata la vendita da asporto di qualsiasi bevanda alcolica da parte di tutte le tipologie di esercizi pubblici, nonché da parte degli esercizi commerciali e delle attività artigianali dalle ore 18.00. Rimane consentita la consegna a domicilio di prodotti della ristorazione. Sono chiusi dalle 18 alle 6 i distributori automatici “h24” che vendono bevande e alimenti confezionati, con affaccio sulla pubblica via. La misura non si applica ai distributori automatici di latte e acqua.

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Vietata la consumazione di alimenti e bevande su aree pubbliche

Dalle 18.00 alle 6 è proibita la consumazione di alimenti e bevande su aree pubbliche, mentre è sempre vietato il consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione nelle aree pubbliche compresi parchi, giardini e ville aperte al pubblico. Ai sindaci è concesso di adottare ulteriori misure restrittive, in relazione anche al divieto assoluto di assembramento.

Stop alle visite nelle Rsa

È stato confermato lo stop alle visite nelle Rsa, secondo quanto recita il provvedimento: “l’accesso alle strutture delle unità di offerta residenziali della Rete territoriale da parte di familiari/caregiver e conoscenti degli utenti ivi presenti è vietata, salvo autorizzazione del responsabile medico ovvero del Referente Covid-19 della struttura stessa (esempio: situazioni di fine vita) e, comunque, previa rilevazione della temperatura corporea all’entrata e l’adozione di tutte le misure necessarie ad impedire il contagio”.

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Stop agli sport di contatto dilettantistici

Sono sospesi in Lombardia gli sport a contatto dilettantistici sia a livello regionale che locale. Fermate anche tutte le gare, le competizioni e le altre attività, compreso l’allenamento, degli sport a contatto, come individuati con provvedimento del Ministro dello Sport del 13 ottobre 2020, svolti a livello regionale o locale sia agonistico che di base dalle associazioni e società dilettantistiche.

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Sale giochi, sale scommesse, bingo

Interrotte anche tutte le attività delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo, come anche il gioco operato con dispositivi elettronici come le slot machines, situati all’interno di un esercizio pubblico.

Alle superiori didattica a distanza alternata

Le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado organizzano le attività didattiche a distanza alternate ad attività in presenza, ad eccezione delle attività di laboratorio. Alle Università, nel rispetto della specifica autonomia, è raccomandato di organizzare le proprie attività, in modo da poter garantire il più possibile la didattica a distanza.

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Contagi in crescita, misure più stringenti per Regioni e Comuni

Il record di nuovi contagi, la riapertura negli ospedali dei reparti di emergenza, il numero delle vittime del Coronavirus raddoppiato e il pressing del Comitato tecnico scientifico sul governo affinché predisponga misure più stringenti per contenere il virus hanno portato Comuni e Regioni ad intraprendere percorsi più restrittivi, e ordinanze in linea con quanto prevede l’ultimo Dpcm.

La Campania e le lezioni sospese

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il 15 ottobre ha firmato un’ordinanza che prevede la chiusura delle scuole fino al 30 di ottobre. Una decisione molto discussa, che ha generato numerose polemiche. L’intervento di De Luca è stato portato avanti dopo più di 300 contagi in più di 24 ore da 818 a 1.127 in una regione dove i posti di degenza ordinaria disponibili per il coronavirus si stanno rapidamente esaurendo. Le lezioni saranno sostituite con la didattica a distanza come ai tempi del lockdown. Blocco anche per la didattica universitaria, ad eccezione delle lezioni del primo anno. Una scelta che non è piaciuta alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che non ha escluso un ricorso da parte del Governo.

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De Luca: consentite lezioni in presenza per gli asili

De Luca, a distanza di qualche ora, ha deciso di modificare l’ordinanza. Non è cambiato nulla tuttavia per le scuole primarie e secondarie. «Su richiesta dei sindaci pervenuta all’Unità di Crisi attraverso l’Anci – ha spiegato una nota -, e nelle more di specifici congedi parentali per i genitori, da domani è consentita, anche in presenza, l’attività delle scuole dell’infanzia: nidi, asili, con bambini di età compresa nella fascia della fascia 0-6 anni».

Le regioni a rischio

Sono dieci le Regioni con un rischio definito alto per la tenuta dei reparti di rianimazione. Il virus circola e si diffonde, e Comuni e Regioni hanno deciso di mettere in campo soluzioni proprie, basandosi sul quadro dei contagi riguardanti il loro territorio. Dallo stop alle visite negli ospedali ai divieti per sale giochi e scommesse, nell’ultima settimana sono state adottate misure ad ampio spettro.

Speranza: in questo momento nessun territorio deve sentirsi fuori pericolo

Il ministro della Salute Roberto Speranza, ha evidenziato «è chiaro che ci sono territori che hanno numeri più alti» rispetto alla curva dei contagi Sars-Cov2 «ma la soglia di attenzione deve essere alta dappertutto. Nessun territorio in questo momento deve sentirsi fuori pericolo. E noi chiediamo a tutto il Paese massima disponibilità». Il Governo e il ministero della Salute, stanno studiando il varo, di un Dpcm, fra le misure allo studio: coprifuoco dalle 22, come già accade in molti paesi europei, ma anche chiusura di palestre, parrucchieri, barbieri, centri estetici, ma anche cinema e teatri. Si riflette anche sulla didattica a distanza alle superiori.

Toscana e Lombardia: stop visite ai parenti ospedale

Eugenio Giani, presidente della Toscana, ha firmato un’ordinanza che ‘blinda’ le Rsa dove continuano ad aumentare i casi di contagio. L’ordinanza impedisce le visite dei familiari salvo situazioni particolari la cui valutazione è rimessa alle direzioni delle strutture e sospende anche i rientri in famiglia fino al termine dello stato di emergenza sanitaria. Anche la Lombardia ha intrapreso il medesimo percorso: in attesa di adottare misure ancora più stringenti, il governatore Fontana ha annunciato che l’ordinanza con le misure per fronteggiare l’emergenza Covid in scadenza il 15 ottobre sarebbero state prorogate fino a lunedì 19 ottobre.

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Il governatore Lombardo ha spiegato in una nota che «l’accesso alle strutture delle unità di offerta residenziali della rete territoriale da parte di familiari/caregiver e conoscenti degli utenti ivi presenti è vietata, salvo autorizzazione del responsabile medico, ovvero del Referente Covid 19 della struttura stessa (esempio: situazioni di fine vita) e, comunque, previa rilevazione della temperatura corporea all’entrata e l’adozione di tutte le misure necessarie ad impedire il contagio».

Piemonte: no attività commerciali da mezzanotte

La regione Piemonte, dal 18 ottobre, ha disposto la chiusura notturna di tutte le attività commerciali al dettaglio: da mezzanotte alle 5 del mattino. Ne sono naturalmente esenti le farmacia. Lo prevede una ordinanza, firmata il 16 ottobre dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che riallinea al Dpcm del 13 ottobre le disposizioni di contenimento del Covid previste sul territorio regionale.

Friuli Venezia Giulia: limitate visite nelle case di riposo

Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, ha firmato un’ordinanza urgente di Protezione civile nell’ambito delle misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. L’atto – da una nota della Regione Fvg – prevede che l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, sia limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, «che è tenuta ad adottare le misure necessarie al fine di prevenire possibili trasmissioni di infezione e che, valutata la situazione epidemiologica, ne può vietare l’entrata».

Teatri, cinema e altri luoghi all’aperto

Per quanto riguarda i teatri e i cinema o altri luoghi all’aperto adibiti allo spettacolo, viene previsto che il numero massimo di spettatori sia determinato assicurando uno spazio libero tra posti fissi e identificati e, in caso di posti non identificati (quali spalti e gradinate), con distanziamento interpersonale di almeno un metro, salvo i gruppi conviventi. In ogni caso il limite massimo è di 1.000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 700 spettatori per le strutture al chiuso; in entrambi i casi non si può superare la capienza di 1/3 di quella consentita.

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In Liguria vietate le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo

La Regione Liguria con la sua ordinanza entrata in vigore il 15 ottobre, con misure applicate per 29 giorni, ha previsto una stretta rispetto alle soluzioni già previste dal Dpcm, per limitare i contagi soprattutto nell’area della città metropolitana di Genova.  Saranno attive diverse limitazioni in tutta la città, nel centro storico in particolare (con esclusione del Porto Antico) a Sampierdarena, Cornigliano e Rivarolo ci sarà il divieto assoluto di assembramento, saranno vietate le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo, manifestazioni pubbliche e private ed è stata disposta la chiusura dei centri culturali e sociali e circoli ludico ricreativi.

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Le decisioni di Bergamo su bar e ristoranti

Il Comune di Bergamo, in un’ordinanza emanata il 15 ottobre dove è previsto che vi sarà: chiusura dei bar e dei ristoranti alle 24; divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche dalle ore 24 anche per esercizi commerciali, medie strutture di vendita e distributori automatici; divieto di consumo di bevande di qualunque genere – tranne l’acqua – su aree pubbliche dalle 21 alle 6. «Un’ordinanza che non solo recepisce i contenuti del recente Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia di disposizioni anti contagio da Covid-9, ma che addirittura alza l’asticella nel tentativo di prevenire qualunque tipo di assembramento e contenere la diffusione del virus nella città di Bergamo, in questa fase in cui torna a salire la curva dei contagi in Lombardia», hanno spiegato dal Comune.

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Firenze: stop impianti sport Comune a ingresso libero

Nell’ordinanza firmata dal Comune di Firenze il 16 ottobre, viene proibito l’accesso alle aree di proprietà comunale sulle quali si trovano impianti sportivi a libera fruizione, dal campetto di calcio a quello di basket, con l’obiettivo di tutelare la salute pubblica e in applicazione del divieto di attività sportive amatoriali che possano comportare assembramenti. Gli uffici competenti, ha spiegato una nota di Palazzo Vecchio, provvederanno ad attuare le chiusure delle aree e a darne informazione con segnaletica sul posto ai cittadini. Resta possibile utilizzare le aree o percorsi attrezzati che possono essere utilizzati nel rispetto delle misure di contenimento del contagio (distanze di sicurezza interpersonale).

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A Palermo stop alcolici dalle 21

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha firmato un’ordinanza valida dal 17 ottobre fino al 13 novembre, prevede il divieto di vendita di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione dalle ore 21 alle ore 6 del giorno successivo da parte degli esercizi commerciali di vicinato, delle medie strutture di vendita e dei distributori automatici di bevande. Nello stesso arco di tempo sarà anche vietato consumare bevande alcoliche di qualsiasi gradazione sulle aree pubbliche, compresi parchi, giardini e ville aperte al pubblico. Resta sempre consentita la vendita con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per attività di confezionamento che di trasporto. Restano analogamente immutate le norme previste la mescita all’interno dei locali introdotte dal recente DPCM. IL Sindaco ha stabilito che la trasgressione all’odierna ordinanza comporti una multa da 400 a 1000 euro.

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Sindaco del Barese, l’ordinanza che vieta le gite parrocchiali

Tommaso Minervini il sindaco di Molfetta (Bari) ha firmato un’ordinanza dove è fatto divieto di effettuare gite parrocchiali. Il provvedimento è stato assunto recependo le indicazioni del recente Dpcm e specificando la sospensione dei viaggi parrocchiali dal momento che proprio a Molfetta, nelle scorse settimane, dopo una gita fuori porta alla quale avevano partecipato due anziani della città, erano poi risultate positive 36 persone, alcune delle quali, studenti e docenti, che hanno di conseguenza determinato la chiusura di una scuola e diverse classi in quarantena. «Restano sospesi – secondo quanto si legge nell’ordinanza – viaggi parrocchiali e d’istruzione, le iniziative di scambio e gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche». Il provvedimento vieta anche, come già hanno fatto altri Comuni, le attività di ballo in locali e discoteche e dispone la chiusura dalle 21 alle 6 dei distributori h24 di cibo e bevande.

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I comuni calabresi e le zone rosse

Nino Spirlì, presidente facente funzioni della Regione dopo la morte della governatrice Jole Santelli, ha deciso che, sono state istituite delle zone rosse in due comuni calabresi, a seguito dell’incremento di casi di positività al covid-19 per i comuni di Sant’Eufemia d’Aspromonte, nel reggino, e per Torre di Ruggiero, nel Catanzarese. Per Sant’Eufemia d’Aspromonte, la decisione è scattata dopo che, è scritto nell’ordinanza, «dal monitoraggio epidemiologico regionale è emerso che si è registrato un rapido aumento del numero dei casi confermati ed il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria ha confermato che il contagio ha interessato 20 soggetti».

Anche per Torre di Ruggiero, l’ordinanza è stata emessa dopo che «il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro ha comunicato che sono stati individuati 14 soggetti positivi a covid 19» e che «tutti avrebbero avuto contatti stretti con familiari e conoscenti del luogo e sono in corso le attività di testing ai contatti, al fine di evitare il dilagare dell’infezione nell’area» ed in considerazione che «l’incidenza si attesta su livelli significativi, atteso che la popolazione è di poco inferiore a 1000 abitanti».

La chiusura dei comuni in Valle d’Aosta

il Presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, dopo l’incremento di casi di contagio, ha annunciato un’ordinanza di chiusura dei Comuni di Verrayes, Saint-Denis e Chambave. La “zona rossa” sarà adottata a seguito delle indicazioni sanitarie ed epidemiologiche che riportano un indice Rtal di sopra della soglia di allerta. «L’ordinanza di chiusura – secondo quanto si legge in una nota – consentirà di evitare un’ulteriore espansione del contagio e l’esecuzione di tamponi a tutta la popolazione, a eccezione dei bambini in età pediatrica, in modo da definire i livelli di contagio e le prossime azioni da intraprendere».

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