Volo Italia-Cina, le famiglie cinesi terrorizzate in fuga dal covid italiano

Viaggiare dall’Italia alla Cina ai tempi del coronavirus significa essere disposti a compiere voli dal clima apocalittico e lunghissime attese agli areoporti. Per poi finire negli Hotel della Quarantena e pagare fino a 50 euro a notte. 

Cina ai tempi del coronavirus
foto di repertorio – volo Italia – Cina ai tempi del coronavirus

Nelle ultime settimane, le autorità cinesi hanno comunicato di essere riusciti a tenere sotto controllo il virus all’interno dei loro confini nazionali. Gli unici casi di Covid-19 all’interno del Paese, infatti, pare siano soltanto quelli di “importazione”, e cioé relativi ai rientri effettuati sia dai cinesi che degli stranieri che hanno residenza in Cina. Secondo quanto si apprende dalle fonti, ad esempio, già nella giornata di ieri ne sarebbero stati scoperti 11.

Questo poiché, in effetti, i controlli – soprattutto negli aeroporti – sono estremamente accorti e minuziosi. E se e un tempo per viaggiare tra Europa e Cina sarebbero bastate anche soltanto 10 ore, oggi a causa delle strettissime misure di sicurezza anti-contagio potrebbero volercene anche 24.

Volo Italia-Cina ai tempi del Coronavirus

A raccontare il viaggio verso la Cina ai tempi della pandemia è stato il Corriere della Sera. Viaggio che è stato descritto come un volo in cui i passeggeri, in maggioranza cinesi, fuggono dall’Italia armati di tutto, pur di non contrarre il Covid-19. Si parla di scafandri bianchi da terapia intensiva, di cappucci calati sulla testa, occhiali e visiere protettive; così come anche della “tecnica” della doppia mascherina (chirurgica e FFP2) posizionata una sull’altra. Senza dimenticare, tuttavia, che ognuno di loro ha comunque dovuto effettuare – entro le 72 ore precedenti alla partenza – un tampone per il coronavirus, accompagnato da documentazione attestante e recante un timbro rosso, da esibire quando richiesto alle autorità.


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Una volta arrivati all’areoporto, poi, non manca certo il vistoso schieramento sanitario, intento ad effettuare controlli rigorosissimi per limitare al massimo il pericolo di focolai di importazione. A Nanchino – racconta ancora il quotidiano – il personale in tuta di sicurezza affida agli atterrati una pila di fogli da riempire, e altri questionari vanno poi compilati pure sul telefonino. A identificazione completata e certificazioni analizzate, ognuno dei passeggeri viene scortato ad effettare un nuovo tampone. E il rito di benvenuto in Cina si conclude, infine, con un passaggio alla dogana per la raccolta foto, impronte digitali e il controllo del passaporto.

Prossima fermata: Hotel Quarantena

Cina - controlli covid
foto di repertorio

Dopo un primo benvenuto iniziale, fatto di trafile di controlli lunghe e meticolose, tutti gli arrivati vengono scortati in pullman verso il cosiddetto Hotel della Quarantena. Una struttura questa, situata alla periferia di Nanchino, presso la quale ognuno dei passeggeri è tenuto a rispettare l’isolamento preventivo di 14 giorni. Anche in questo caso, all’accoglienza vengono schierati uomini in tuta ospedaliera, che con un’altra pila di fogli e documenti da firmare dispongono per persona o nucleo famigliare una camera d’albergo apposita. Finito il periodo di osservazione medica, arriverà il momento del terzo e ultimo tampone, che se darà esito negativo permetterà finalmente l’accesso nel Paese.


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Per comunicare con gli “ospiti” della quarantena, la direzione sanitaria li inserisce in una chat apposita, per la quale ogni identificativo corrisponde al numero di stanza. Un gruppo telematico, questo, con il quale gli stessi passeggeri possono comunicare tra loro – e magari lamentarsi di quando in camera fa freddo, o scambiarsi foto del pranzo a volte discutibile.

Insomma, tutta una serie di servizi che il governo cinese ha deciso di disporre per limitare al massimo l’entrata del virus all’interno dei confini nazionali. Ma, si sottolinea del resoconto del Corriere, nulla è gratis: l’Hotel Quarantena offre il suo benvenuto in Cina al prezzo di circa 38 euro a stanza per notte, con 12 euro in più al giorno se si includono – ovviamente – colazione, pranzo e cena. Dettagli, questi, che non sfuggono ai neo-arrivati, e che finiscono per forza di cose in qualche polemica scoppiata nella chat dei “quarantenati arrabbiati”.

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