Coronavirus, resiste sulle superfici congelate: trovate tracce sul pesce surgelato

Proseguono gli studi sul coronavirus, e arrivano anche nuove notizie: il coronavirus resiste sulle superfici congelate. A Qingdao, in Cina, sono state trovate tracce del virus sull’imballaggio pesce surgelato di un produttore indonesiano, il Pt. Putri Indah. 

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(Da Getty Images)

Il coronavirus resiste al freddo (e può arrivare anche via pacco). E’ quanto scoperto attraverso dei rilievi effettuati su un imballaggio di pesce congelato di un produttore indonesiano, il Pt. Putri Indah. Le tracce del virus Sars-CoV-2 sarebbero state rinvenute a Qingdao, in Cina. Immediata la reazione della dogana cinese: le importazioni di prodotti provenienti da questo fornitore saranno sospese per una settimana, fino a venerdì prossimo. La scoperta, riportata anche dal Global Times, è ora sotto osservazione da parte del China Center for Disease Prevention and Control, che ipotizza: “Il coronavirus utilizza prodotti refrigerati come vettori“, e questo permetterebbe di agevolare la sua diffusione “transfrontaliera e di lunga distanza”. Questo caso, così, si aggiunge ad altri casi simili avvenuti nelle scorse settimane, che avrebbe portato a prestare maggiore attenzione al controllo della merce anche da un punto di vista sanitario. Al centro dell’attenzione, in passato, una confezione di ali di pollo a Longgang, Shenzhen, e i gamberetti congelati dell’Ecuador in diverse province. Proprio per questo si sarebbe alzato il tenore dei controlli di questo tipo, e con esso il numero di scoperte significative.


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Intanto, però, dalla Cina arriverebbero anche buone notizie: il vaccino anti-Covid cinese “BBIBP-CorV”, fondato sul virus inattivato, sembrerebbe sicuro e capace di indurre una risposta immunitaria nei volontari sani che si sono prestati alla somministrazione. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla rivista The Lancet Infectious Diseases e riguardano lo studio controllato randomizzato di Fase 1-2. Lo studio sarebbe stato effettuato in Cina tra il 29 aprile e il 30 luglio 2020. Coinvolti, più di 600 volontari sani: tutti hanno sviluppato risposte anticorpali entro il 42esimo giorno dopo il vaccino. Insomma, il resoconto sembra promettere: il vaccino è sicuro, ben tollerato a tutte le dosi testate, e non ha provocato reazioni indesiderate di grave entità.


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Lo studio sarebbe volto, però, solo ad attestare la sicurezza del vaccino, non la sua efficacia nella prevenzione dell’infezione da Sars-Cov-2. A commentare i risultati, anche Xiaoming Yang, del Beijing Institute of Biological Products Company Limited, Pechino: “Proteggere gli anziani è un obiettivo chiave.  Tuttavia, i vaccini a volte sono meno efficaci in questo gruppo perché il sistema immunitario si indebolisce con l’età. È quindi incoraggiante vedere che BBIBP-CorV induce risposte anticorpali nelle persone di età pari o superiore a 60 anni e riteniamo che ciò giustifichi ulteriori indagini”.

 

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