Coronavirus, il rapporto tra positivi e tamponi è l’unico ( o quasi ) dato che conta

Tra tutti i numeri a cui guardare per valutare l’andamento del Coronavirus in Italia, l’unico a cui prestare attenzione, o almeno quello più importante, è il rapporto tra numero di positivi e tamponi effettuati.

Sono scesi sotto i 10 mila i casi di positività al Coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore, infatti, i contagiati sono stati 9.338, un numero in calo, forse non cosi netto, che non si vedeva da una settimana. I deceduti sono stati invece 73. Eppure, l’unico dato forse importante è il numero di tamponi effettuati. Sono stati 98.862. Sale di conseguenza al 9,4% l’incidenza del numero di persone risultate positive rispetto al numero complessivo di tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. Ieri, il numero era dell’8% e lunedì scorso, il 12 ottobre, era del 5,4%. In Lombardia, che si avvia al coprifuoco, il dato è schizzato all’11,5%.

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Sono quindi 134.003 le persone attualmente positive al Covid-19 in Italia. Di queste, 7.676 sono ricoverate nei reparti ordinari, con un incremento di 545 unità. 797 sono invece in terapia intensiva, con un incremento nelle ultime 24 ore di 47 unità. Situazione critica in Lombardia, con 113 posti intensivi occupati; segue il Lazio, 111; la Campania con 85; 72 in Sicilia. I decessi hanno raggiunto quota 36.616, +73; e i guariti sono in tutto 252.959, +1.498. I contagiati totali in Italia sono 423.578.

Eppure, tra tutti questi numeri, il dato su cui bisogna prestare attenzione è proprio il rapporto tra casi positivi al nuovo Coronavirus e tamponi, un rapporto che, come già detto, è cresciuto ed ha toccato un record del 9,4%. Questo dato, indica da un lato che il numero dei casi positivi cresce più velocemente rispetto alla capacità di fare i tamponi ma anche che il sistema di tracciamento dei contatti non è efficace. Il rapporto più vicino a quello registrato oggi risale al 14 aprile scorso ed era dell’11.1%, ma comunque non confrontabile perché si riferiva a soli 26.000 tamponi. Alla fine di marzo il rapporto fra casi positivi e tamponi aveva toccato il 30%.

Cosa guardare

I media, di solito, diffondono i dati sull’aumento singolo giornaliero dei casi di positività registrati nelle ultime 24ore. Ma questi numeri dipendono dal numero di tamponi effettuati. Non sono cioè assoluti. Ad esempio, è noto che ogni lunedì si registra puntuale un calo dei nuovi casi perché sono di fatto diminuiti i test effettuati. E allora, dicono i medici, sono le percentuali i veri dati rilevanti per capire l’andamento della seconda ondata di Covid che sta interessando il Paese. In Italia nell’ultima giornata (lunedì 19 ottobre) si sono registrati 9.338 nuovi casi a fronte di 98.862 tamponi. Qui il rapporto percentuale è del 9,4%. Ma i nuovi testati, quelli cioè che hanno fatto il tampone per la prima volta, sono 65.824, fatto che porta la percentuale al 14,2%.

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