Covid, Pregliasco: “Situazione a Milano esplosiva, coprifuoco insufficiente”

In Lombardia è stato fissato il coprifuoco a partire dalle 23.00, ma secondo il virologo Fabrizio Pregliasco tale provvedimento non sarà sufficiente per contrastare la nuova ondata di Coronavirus.

pregliasco

La seconda ondata di Covid-19 si è abbattuta sull’Italia. Tra le regioni più colpite c’è ancora una volta la Lombardia, da dove tutto è nato a marzo scorso. Per evitare di tornare alla situazione dei primi mesi della pandemia il Presidente della Regione, Attilio Fontana, ha emesso dei provvedimenti più restrittivi rispetto al nuovo dpcm del Premier Giuseppe Conte. A partire da giovedì 22 ottobre, infatti, dalle 23.00 alle 5.00 si avrà il coprifuoco. Esso prevede la chiusura di tutte le attività e lo stop agli spostamenti, ad eccezione di motivi di salute, di lavoro o comprovate necessità. A parlare di tali restrizioni il virologo Fabrizio Pregliasco.

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L’allarme di Pregliasco

Fabrizio Pregliasco ha lanciato l’allarme per il continuo aumento dei casi di Covid-19 in Lombardia. Il coprifuoco, che ha ricevuto il benestare del governo, secondo il virologo dell’Università degli Studi di Milano, non sarà sufficiente per città come Milano, che egli ha definito “esplosiva“. L’esperto si è espresso ai microfoni di Cusano Italia Tv.

Ne abbiamo parlato nel Comitato tecnico scientifico della Regione venerdì scorso e avevamo già fatto presente al presidente Attilio Fontana questa esigenza“, spiega. “La misura però non è del tutto sufficiente per Milano“. La causa è che per densità di popolazione, interscambi lavorativi e tipologia di contatti tra persone il capoluogo della Lombardia è sicuramente è un “malato più grave” rispetto alle altre città. La Regione è tuttavia pronta a prendere velocemente nuovi provvedimenti “per evitare che possa accadere in futuro qualcosa di ancora peggiore, anche se queste iniziative creeranno dei guai ad alcune tipologie di attività“. Il virologo, tuttavia, ha sottolineato “tutti gli ultimi dpcm siano un compromesso tra esigenze sanitarie ed economiche“. Un rischio, dunque, che è necessario correre.

pregliasco milano

La situazione, con circa 3mila contagi giornalieri, è ormai però drammatica e presto gli ospedali potrebbero arrivare al collasso: “Al momento le terapie intensive sono ancora abbastanza vuote – chiarisce Pregliascoma visto questo crescendo ormai esponenziale, bisogna prendere delle iniziative forti“. Anche il sistema di tracciamento inizia ad avere delle falle. La Lombardia, soprattutto in alcune province, non riesce più a gestirlo con efficacia.

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Il motivo di tali problemi, secondo il virologo, è che “la diffusione naturale del virus che fa il suo sporco mestiere e cerca di replicarsi in tutte le occasioni dei contatti. E noi per una riduzione della percezione del rischio, per situazioni che non hanno immediatezza di gravità, si abbassa la guardia perché è vero, questo virus determina nella stragrandissima maggioranza dei casi malattie banali o infezioni di fatto inapparenti, questa è la sua forza”.

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