Manuela Villa “Lanciavo freccette alle fotografie” | Racconto scioccante

Manuela Villa oggi è stata uno degli ospiti di puntata di Storie Italiane per raccontare la sua esperienza di figlia che ha intrapreso una battaglia legale, durante ventuno anni, per veder riconosciuto il suo status di ‘figlia’ di Claudio Villa.

Emanuela Villa Storie Italiane – MeteoWeek

Manuela Villa è entrata in sordina nel mondo della musica italiana ma con una voce potente come quella del padre tanto che l’opinione pubblica, prima che l’iter legale, l’ha riconosciuta come figlia del grande Claudio Villa.

La storia dell’artista è stata piena di grandi difficoltà e la crescita di un rapporto ostacolato con il padre, vissuto a singhiozzi con la presenza ingombrante di una popolarità incalzante e che negli anni di carriera gli aveva permesso di diventare uno degli artisti italiani più amati di sempre.

Storie Italiane – MeteoWeek

Manuela Villa: la lotta legale per il riconoscimento della paternità

La storia di Manuela Villa e la lunga battaglia legale intrapresa ventuno anni fa è stata raccontata spesso nei salotti televisivi, dato che molte trasmissioni hanno seguito con particolare attenzione il processo per il riconoscimento della paternità di Claudio Villa per Manuela Villa.

In particolar modo, ecco che Manuela Villa ospite di Storie Italiane ha dichiarato:

“Io ho sempre avuto una madre che mi ha educato in primis al rispetto di mio padre e soprattutto al grande rispetto di un uomo che mi stava crescendo, e che era il marito di mamma”.

Storie Italiane Palo Mengoli – MeteoWeek

“Tiravo le freccette alla foto”

Manuela Villa nel raccontarsi a Storie Italiane non ha voluto nascondere come sia stata attraversata dalla rabbia quando era solo una ragazza e magari non riusciva a comprendere bene cosa stesse succedendo.

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Manuela Villa – MeteoWeek

La stessa rabbia che l’ha poi condotta a intraprendere l’iter legale per il riconoscimento della sua ‘persona’ e anche famiglia:

“Io mi sono trovata in due situazioni, davanti a un papà una persona che chiamo ‘papà’, e davanti un padre così grande in tutti i sensi e che mi destabilizzava un po’. Però mamma mi ha sempre detto: ‘Ricorda che quello è tuo padre, quindi rispetto’. E così facendo io come figlia sono riuscita a perdonare. Ho avuto la rabbia e la riconosco in Paolo, come la mia. Poi mi sono detta ‘io non voglio vivere con una rabbia che riguarda gli altri’. Quindi mi sono man mano migliorata e questo mi ha fatto vedere anche oltre… io da ragazza lanciavo anche le freccette alle sue foto, cantavo male, scrivevo con la rabbia. Pian piano mi sono ripulita da questa cosa e ti devo dire che innanzitutto ci si sente meglio, ma si vede oltre”.

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