Migranti in rivolta, dipendente coop: chiusi in 8 in una stanza e minacciati

Migranti in rivolta, dipendente coop: chiusi in 8 in una stanza e minacciati. I migranti si sono ribellati perché stanchi della quarantena

Migranti in rivolta, dipendente coop: chiusi in 8 in una stanza e minacciati

Un dipendente della cooperativa che opera all’interno del centro di accoglienza in via della Riserva Nuova, nel Prenestino a Roma, racconta di essere stato sequestrato dai migranti nel corso della rivolta di ieri. “Ero anche io tra le otto persone chiuse nella stanza del centro di accoglienza. Ci hanno sequestrato, serrando porte e finestre con ogni cosa gli capitasse a tiro, con palanche e chiodi. Ci minacciavano ed era impossibile metter piede fuori“.

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Un gruppo di migranti nigeriani, pakistani e bengalesi si sono ribellati poiché stanchi di un isolamento a loro avviso prolungato senza nessun motivo. “Eravamo in attesa degli esiti dell’ennesimo tampone, che tra l’altro sarebbe arrivato tra oggi e domani. Facendo così, e questo dispiace, hanno rovinato un lavoro fatto in questo centro e nel quartiere da quattro anni“.

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