Covid, indice Rt sale a 1,5. L’allarme degli esperti: “Situazione grave”

L’ultimo monitoraggio settimanale del ministero della Salute e dell’Iss sull’andamento del Covid-19 in Italia è allarmante: l’indice di trasmissibilità è salito a 1,50. La situazione adesso viene definita “grave” dagli esperti.

covid

Il quadro relativo all’andamento della curva dei contagi di Covid-19 in Italia è preoccupante. L’indice Rt, infatti, ha raggiunto in media nazionale 1,5. La situazione, dunque, è adesso grave e saranno inevitabili misure drastiche. Per evitare che gli ospedali vadano in tilt, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità, che stanno monitorando i dati, hanno lanciato l’allarme. La popolazione ha il compito di evitare le uscite superflue e limitare al minimo i contatti interpersonali.

Il quadro sul Covid-19 in Italia

L’elevato numero di tamponi effettuato in Italia nell’ultima settimana ha messo alla luce dati sulla positività della popolazione mai visti dall’inizio della pandemia. La Lombardia, come nei primi mesi, è la regione che giornalmente registra l’incremento più ampio di casi. È rapidissima tuttavia la diffusione dei contagi anche in regioni come la Campania, dove sono state prese rigide misure restrittive dal governatore Vincenzo De Luca; il Piemonte; il Veneto; il Lazio e la Toscana. Ad oggi soltanto la Basilicata registra un Rt inferiore a 1, seppur di poco. La Valle D’Aosta, al contrario, regge un primato molto preoccupante, con un Rt di 2,37.

I suddetti dati sull’incessante aumento dei focolai in diverse zone (7.625 attivi, di cui 1.286 nuovi) preannunciano, secondo gli esperti, imminenti criticità. Presto, in base alle stime dell’Istituto Superiore di Sanità, si avrà il raggiungimento di soglie critiche dei servizi assistenziali. Gli ospedali, dunque, rischiano di andare in tilt. Se la curva dei contagi non viene arrestata, infatti, i posti letti potrebbero terminare in brevissimo tempo. In alcune regioni il tasso di degenza nelle strutture sanitarie in area medica e in terapia intensiva è superiore al 10%.

Per approfondire:

covid
Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

L’allarme degli esperti

È importante limitare le uscite da casa allo stretto necessario“, ha sottolineato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza. Anche in assenza di misure restrittive emanate dal Governo o dalle Regioni, infatti, la responsabilità comune deve fare fronte contro il Covid-19. L’uso dei dispositivi di protezione individuali, della sanificazione e igienizzazione e il mantenimento del distanziamento sociale sono le uniche armi che la popolazione ha per contrastare il virus. Al contempo, l’invito alle Regioni è quello di realizzare un rapido tracciamento nonché una accurata analisi dei rischi nel territorio e, dunque, valutare un “tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette“.

Leggi anche:

A chiedere aiuto alla popolazione sono anche i medici, che vivono la drammatica situazione in prima linea negli ospedali. “La curva dei casi sta salendo in modo importante, con un aumento del 50% della percentuale di positivi sul totale dei tamponi fatti in poco più di 10 giorni“, ha spiegato Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova e docente ordinario di Malattie infettive nell’Università del capoluogo ligure. “Andrebbe innanzitutto limitata la circolazione delle persone più fragili con patologie e degli anziani. Penso che un lockdown mirato per queste categorie potrebbe essere il passo successivo, al fine di tutelarle dal contagio“. L’unica speranza, secondo il virologo, è che tale esposizione a grandi livelli possa creare in minima parte una immunità. “Non si può, tuttavia, parlare di immunità di gregge, anche perché ancora non sappiamo molto circa la eventuale durata di tale immunità“, ha precisato.

Impostazioni privacy