Covid, i test rapidi arrivano nelle farmacie e dai medici di base: i costi

I test rapidi antigenici potranno essere acquistati in farmacia o richiesti presso i propri medici di base. L’offerta è già disponibile in diverse regioni. Tra queste il Lazio, che si sta attrezzando contro il Covid-19.

test rapidi

I test rapidi stanno per essere forniti alle farmacie e ai medici di base in gran parte delle regioni d’Italia. Il provvedimento, annunciato dal Ministro della Salute Roberto Speranza, ha l’obiettivo di evitare l’affollamento del pronto soccorso. Il sistema sanitario nazionale, con le numerose richieste di tamponi, rischia infatti di andare in tilt. I test antigenici saranno utili per il tracciamento dei casi di Covid-19 soprattutto in quei settori dove è necessario arginare la diffusione in tempi brevissimi, come la scuola, le aziende o le case di cura.

Come funzionano i test rapidi

I test rapidi antigenici sono, come i tradizionali tamponi, naso-faringei. La differenza tuttavia è che essi, invece di ricercare filamenti di RNA, riescono a trovare proteine. Il risultato si ottiene in 12-15 minuti. L’attendibilità è pari al 98%, ma se l’esito è positivo il soggetto da protocollo dovrà sottoporsi al classico tampone molecolare per avere le certezza di avere contratto il Covid-19.

L’arrivo dei test rapidi nelle farmacie e negli studi dei medici di base consiste anche in una manovra anti-speculamento. I prezzi dei tamponi e dei test sierologici nei laboratori privati, infatti, sono in questi giorni lievitati. Nelle farmacie, invece, i tamponi antigenici saranno a pagamento, ma ad un prezzo bloccato.

Le regioni con i test rapidi nelle farmacie

Il Governo sta avviando una fase di sperimentazione che metterà in commercio nelle farmacie i test rapidi. Per lunedì, sul tema, è stata convocata una riunione tra medici di famiglia, Conferenza Stato-Regioni e sindacati al fine di raggiungere un accordo. Presto, dunque, i tamponi antigenici saranno disponibili su tutto il territorio nazionale, ma in alcune regioni sono già presenti. La prima sperimentazione è cominciata in Trentino Alto-Adige lo scorso 5 ottobre. A Trento, in particolare, sono due le farmacie comunali che hanno aderito. Da lunedì 26 ottobre anche in Piemonte chiunque potrà effettuare il test rapido prenotandolo in farmacia. Il costo si aggira tra i 30 e i 45 euro. Nel Lazio, invece, i tamponi antigenici presso gli studi dei medici di base e nelle farmacie arriveranno la prossima settimana. A Roma ben 400 farmacie hanno aderito al programma. Secondo l’accordo, infatti, l’adesione è su base volontaria.

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Il sistema prevede che a eseguire il test rapido sia un personale infermieristico specificatamente formato con adeguati dispositivi di protezione. Il tampone, dunque, potrà essere acquistato e prenotato in farmacia e poco dopo si verrà chiamati nel locale adibito, che dovrà essere costantemente sanificato. Presso i medici di base, invece, in caso di sintomatologia dovrebbe essere gratuito.

I test rapidi a Roma

Nella Capitale la sindaca Virginia Raggi ha inviato una lettera al Commissario Straordinario Arcuri, al ministro della Salute Speranza e alla Regione ha proposto di sottoporre a test salivari rapidi studenti, insegnanti, dipendenti della Pubblica Amministrazione di Roma Capitale e delle partecipate come Ama e Atac. A breve, però, essi saranno a disposizione per chiunque presso le farmacie e negli studi dei medici privati.

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Emilio Croce, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Roma, ha assicurato che su 912 farmacie presenti a Roma la maggior parte sarà disposta a fare il test rapido. L’assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha inoltre ribadito che “sono in corso in queste ore gli approfondimenti tecnici per consentire il servizio in piena sicurezza e la trasmissione dei flussi informativi nelle banche dati delle Asl“. I medici di base, invece, sono già pronti ad andare sul campo, come ha spiegato il presidente dell’Ordine, Pier Luigi Bartoletti: “Siamo pronti ad accelerare ogni possibile procedura per venire incontro alle esigenze dei pazienti. Siamo anche disposti a raggiungere gli utenti nelle proprie case nel caso in cui abbiano una sintomatologia febbrile alta e preoccupante“.

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