Coronavirus, “Da sola non riesco più a respirare”: racconto choc di Clotilde

Il racconto choc di Clotilde Armellini getta il coronavirus sotto una nuova luce: ecco cosa succede al corpo.

Coronavirus, “Da sola non riesco più a respirare”: racconto choc di Clotilde – meteoweek

Un racconto destinato a fare storia in questo periodo di emergenza sanitaria in cui tutti siamo intrappolati: a parlare di coronavirus è una giovane agente di polizia penitenziaria, Clotilde Armellini, mentre due infermieri dell’ospedale, dove è stata ricoverata dopo essere risultata positiva al virus, le calano un casco per la respirazione assistita. La donna, 37 anni, che vive a Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria, ha registrato un video mentre l’operazione veniva effettuata, non senza difficoltà, dagli infermieri. Il filmato, che fa mancare l’aria solo a guardarlo, è immediatamente diventato virale sui social. Il racconto della giovane è da brividi e fa riflettere su quanto sta accadendo.

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Lei precisa: «Il Covid esiste e non è una malattia per vecchi, io sono giovane eppure eccomi qui». Dal letto dell’ospedale Clotilde ha detto: «Il Covid esiste, mettetevelo in testa, prima che in testa vi mettano altro. Sto qui sdraiata e prego che arrivi presto l’infermiera a portarmi le gocce perché solo se crollo riesco a calmarmi. I miei polmoni non funzionano più, li sento pieni d’acqua. Vorrei strapparmi dalla faccia questo bavaglio, ma se lo faccio crepo, perché da sola non ci riesco più a respirare».

Clotilde ha raccontato che anche il marito e i due figli sono positivi, ma barricati in casa in isolamento. Lei non li può vedere, loro non sanno se la vedranno più. I sintomi si sono aggravati fino a richiedere l’utilizzo del famigerato casco per la respirazione. Il racconto dei sintomi è drammatico tanto quanto il video da lei pubblicato: «Vi auguro di non sapere mai cos’è la fame d’aria: è quando apri la bocca e inspiri ma non entra niente. Ti senti i polmoni chiusi come due sacchi rotti e boccheggi come un pesce rosso saltato sul pavimento. «Non è la “malattia dei vecchi”: io sono giovane eppure eccomi qui, a pregare che mi diano presto qualcosa capace di spegnermi. Sono un’agente di polizia penitenziaria, non mi sono ammalata ballando al Billionaire, ho usato tutte le precauzioni possibili, ho rispettato le regole eppure mi sono ammalata perché col Covid non si scherza. Spero che non vi accada mai, però non scherzateci.

Il Covid esiste e fa molto, molto male». A chi prova a sdrammatizzare lei replica: «Ti prego non scherzare con il Covid, metti la mascherina, proteggi chi ami, perché dentro questa boccia per pesci, davvero, io mi sento morire». Un virus che non conosce età e che sta colpendo ogni classe sociale e ogni età senza fare discriminazioni. Nelle ultime 24 ore in Italia le nuove diagnosi di coronavirus sono 17.012, le vittime sono 141. I ricoveri in terapia intensiva sono 1284 (76 più di ieri). I tamponi fatti, sono 124.686 (37 mila meno di ieri). I nuovi ricoveri delle ultime 24 ore sono 991: in totale gli ospedalizzati (terapie intensive escluse) sono 12.997.

Il rapporto tra nuovi positivi e casi testati per la prima volta sale dal 20,9 per cento di ieri al 21,6 di oggi (una persona positiva ogni 5 testate).

 

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