Un biglietto: “O mi paghi o racconto che hai l’amante”, poi la tragedia

Un trentenne e un ventiquattrenne sono stati denunciati per un biglietto lasciato in macchina della vittima.

La storia di svolge a Trebaseleghe, dove nella serata di sabato, sono stati arrestati per estorsione in concorso, A. B. D., 30enne, nativo di Palermo, ma residente a Loreggia, e denunciato, in stato di libertà, C.S., 24enne, residente a Trebaseleghe. La loro colpa sarebbe quella di aver minacciato un uomo. Poco dopo l’una del 23 ottobre, B.M. , 44enne, residente a Trebaseleghe, ma che gestisce un pubblico esercizio in provincia di Treviso, uscendo dal locale dopo la chiusura, salendo in macchina si è accorto di una busta attaccata con del nastro adesivo sul finestrino. Dentro c’era una richiesta di soldi, 2000 euro nello specifico, da consegnare entro le 17 del giorno seguente, allo scopo di non portare a conoscenza sua moglie di una presunta relazione extraconiugale. L’uomo per niente imparato, forse perché da nascondere non c’era molto, dopo essersi consultato con la conserte, si sarebbe rivolto alle forze dell’ordine denunciando l’accaduto e riportando le indicazioni della missiva che suggerivano di lasciare il denaro all’interno di una busta da riporre in un cestino porta rifiuti posto in via Don A. Serafin di Loreggia, vicino al supermercato “MAXI’”.

Il pomeriggio successivo, l’uomo, seguendo le indicazioni dell’estortore, ha lasciato una busta contenente il denaro richiesto all’interno del cestino per rifiuti di cui alla lettera, ma ad osservare la scena c’erano appostati i militari della stazione del luogo che, dopo pochi minuti, hanno notato avvicinarsi un uomo di colore a bordo di una Fiat 500 il quale, sceso dalla vettura, ha preso la busta mettendosi a contare i soldi all’interno dell’auto.

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Le forze dell’ordine hanno teso un’imboscata ai furbetti fermando subito il trentenne. Bloccato, l’uomo è stato portato negli uffici del comando procedente dove, dapprima, ha tentato di negare ogni addebito, ma alla luce degli elementi raccolti a suo carico non gli è restato altro che confessare tutto.

L’uomo ha raccontato che l’estorsione era stata ideata da lui in concorso con C.S., suo collega di lavoro, che in passato aveva addirittura lavorato per la vittima inconsapevole.La perquisizione eseguita nell’abitazione di C.S., ha consentito di rinvenire alcune munizioni illecitamente detenute che gli sono costate un’ulteriore denuncia, nonché 2 grammi di marijuana, verosimilmente per uso personale, che hanno comportato la sua segnalazione quale assuntore di droghe.  A. B. D. è stato arrestato e trasferito nella sua abitazione in regime di arresti domiciliari, mentre C.S., è stato denunciato in stato di libertà. La vittima che si è subito rivolto alle forze dell’ordine ha dimostrato grande presenza di spirito nel volersi sottrarre al ricatto e in questo modo non ha subito conseguenze.

 

 

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