Filma il cadavere della escort dopo averla uccisa a coltellate

“Sono fottutamente psicopatico”: è il messaggio che Mert Ney, assassino di una ragazza 24enne, ha inviato ad un suo amico insieme ad un video che riprende il corpo della vittima inerme.

Filma il cadavere della escort dopo averla uccisa a coltellate

È accaduto in Australia, a Sydney, dove un ragazzo di 22 anni dopo aver ucciso una ragazza ha poi filmato con il suo telefono il cadavere della vittima. L’assassino, Mert Ney, ha poi inviato il video ad un suo amico con scritto “Sono fottutamente psicopatico”.

La vittima, Michaela Dunn, era una giovane di 24 anni che prestava la sua compagnia per guadagnare soldi. L’assassino aveva infatti pagato Michaela circa 250 dollari per una serata in sua compagnia, ma quella che doveva essere una semplice uscita si è poi trasformata in un omicidio: il 22enne ha accoltellato più e più volte la ragazza prima di toglierle completamente la vita. Eppure, la furia omicida di Mert non si è fermata lì: poco dopo l’omicidio di Michaela, mentre correva per le strade della città con in mano un coltello insanguinato di 20 cm e gridando ripetutamente “Allah Akbar”, ha anche accoltellato alla spalla un’altra ragazza, Linda Bo. Inseguito dai vigili del fuoco e da un uomo armato di piede di porco, Ney correva nel traffico, gridando “sparami” e “ti ucciderò o tu ucciderai me”. Infine fermato da uno degli uomini che lo rincorrevano, l’assassino ha poi affermato, in uno degli interrogatori, che non ricordava di aver pugnalato nessuna della due donne.


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Rinviato in custodia cautelare prima della menzione della Corte Suprema l’11 dicembre, l’assassino ha poi dichiarato tutto alla polizia martedì, ritenendosi colpevole dell’omicidio e dell’aggressione. Presso il tribunale locale di Sydney si è discusso del comportamento irregolare di Ney già tre settimane prima della tragedia. Ney ha difatti dichiarato il suo interesse per l’Islam e la conseguente decisione di smettere di recarsi in moschea in quanto “non gli piaceva la gente”, nonché la sua fuga da una stanza sicura del Blacktown Hospital il 7 agosto durante un ricovero involontario.

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