Covid, anarchici preparano rivolta: “Il vero virus è il capitalismo”

Non si fermano le proteste contro le misure dettate dal governo per contrastare l’epidemia di Covid-19. A Torino un gruppo di anarchici sta preparando la rivolta.

anarchici

Gli anarchici sono pronti a scendere in piazza a Torino per protestare contro il nuovo dpcm. La manifestazione è in programma per giovedì alle 18.00 a Piazza Castello. L’appello a partecipare arriva dal ‘Prinz Eugen‘ di corso Principe Eugenio ed è stato diffuso sui social. Il gruppo si oppone alle misure del Governo in quanto esse imporrebbero il sacrificio a determinate classi della società, ovvero quelle più deboli, al fine di salvaguardare le altre. Si rifiutano, per cui, di essere “meri esecutori di ordini”. Per questo hanno indetto una “chiamata ufficiale alle masse di acclamazione”. A loro si uniranno gli antagonisti dei centri sociali e delle case occupate torinesi.

I disordini a Torino

Nei giorni scorsi sono stati numerosi i disordini creati dai manifestanti contro il nuovo dpcm, le cui misure sono state definite “autoritarie e senza logica”, a Torino. Lunedì sera proprio a Piazza Castello le proteste sono sfociate in scontri con gli agenti della polizia e nel saccheggio di diversi negozi di lusso. Sono state arrestate dieci persone. Il timore è che anche nel pomeriggio di oggi possano esserci altri disordini. È stata infatti indetta una manifestazione promossa da un gruppo di esercenti, dove è possibile che si infiltrino nuovamente estremisti.

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Gli squatter del ‘Prinz Eugen‘ di corso Principe Eugenio, intanto, continuano a programmare la protesta per giovedì pomeriggio. “Se tu ci chiudi, tu ci paghi – si legge nell’appello degli anarchici -. Nessuna fiducia nello stato, né ieri né oggi. Nessuna fiducia in chi pretende di sacrificarti. Nessuna fiducia in chi sfrutta il pianeta, lo ammala e pensa pure di essere la cura del mondo che produce. La malattia è il Covid, il virus è il capitalismo. Per la costruzione di reti solidali orizzontali, che partendo proprio dalla critica al mondo, restituisca a tutti ed ad ognuno conoscenze e pratica per vivere una esistenza autodeterminata e libera. Per non essere ridotti a meri esecutori di ordini“.

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Qualche giorno fa anche il centro sociale Askatasuna di Torino aveva preso una netta posizione in contrasto con il nuovo dpcm. “A Napoli una rivolta per non morire – scrivevano in un documento postato su info.aut.org -. Si è rotta l’ipocrisia dietro cui si nasconde l’incapacità di chi ci governa, il fallimento di questo modello economico di fronte al virus, la violenza che per mesi chi è stato lasciato indietro ha dovuto subire. È il momento di tornare ad affermare che la salute è un fatto sociale complessivo e che la ribellione è il sintomo che qualcosa deve cambiare“.

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