Covid, lo studio di Altamedica: dove ci si contagia meno o affatto

Come emerge dallo studio di Altamedica: il 97% dei contagiati non aveva frequentato bar e ristoranti, il 94% mai a cinema e teatro. Più a rischio i trasporti pubblici.

Covid, lo studio di Altamedica

Diverse le città a rischio lockdown, nuovamente e a breve. Le opposizioni chiedono al governo e a Giuseppe Conte quali siano i dati scientifici sulla base dei quali si decidono queste chiusure. Dati che, probabilmente, il governo non ha. Lo spiega Il Tempo, basandosi sullo studio scientifico presentato da Claudio Giorlandino, direttore sanitario di Altamedica, su La7. Giorlandino ha spiegato i dati relativi al tracciamento, almeno quello che ha funzionato. Poi ha messo in evidenza i luoghi dove gli italiani non si sono infettati. Da questi dati è emerso che il il 97% dei contagiati non aveva frequentato ristoranti; il 94% non aveva frequentato cinema e teatri; il 95% non aveva frequentato le palestre. Mentre, il 58% aveva utilizzato il trasporto pubblico. “Si tratta del primo studio scientifico di esclusione della sede di contagio. Infatti, benché non sia possibile stabilire dove ci si contagi giacché i comportamenti, movimenti e contatti della popolazione siano estremamente vari ed i contagiati possano essere stati infettati in un numero indefinito di luoghi od occasioni anche contingenti od occasionali, è invece estremamente semplice verificare le sedi di frequentazione ed escludere quelle dove la popolazione dei positivi non si sia recata nei 10/15 giorni precedenti il riscontro del virus nel loro tratto respiratorio superiore”: ha spiegato l’esperto.


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In pratica “Si tratta di valutare i luoghi definiti sensibili o a rischio di trasmissione e verificare, de facto, se i contagiati li avessero visitati, e con quale frequenza, nei 15 giorni precedenti il tampone positivo. I soggetti studiati sono tutti asintomatici. E per i soggetti asintomatici o paucisintomatici la letteratura scientifica ritiene che il virus nel tampone rinofaringeo duri al massimo 15 giorni. Quindi basta tornare indietro di 15 giorni e verificare se, in quel lasso di tempo, si sono frequentati certi ambienti o meno“: ha precisato il direttore scientifico di Altamedica.


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Dallo studio osservazionale retrospettivo è emersa, dunque, una realtà “assolutamente inaspettata”, secondo i ricercatori: ristoranti, palestre, teatri e cinema non sono stati frequentati, o lo sono stati in minima parte, dai soggetti positivi. L’indagine è stata condotta interrogando 226 soggetti risultati positivi al test, su 5.100 casi analizzati. A questi è stato chiesto se nei 15 giorni precedenti al test avessero frequentato i suddetti ambienti: palestre, ristoranti, cinema o teatri. Ma nella quasi totalità dei casi queste sedi non sono state mai visitate dai soggetti positivi.

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