Nuovo dpcm coprifuoco alle 18:00, le misure più strette al vaglio del governo

Il Governo sta preparando il nuovo dpcm. Presto verranno varate misure più strette. Tra queste potrebbero esserci limitazioni per gli anziani e lo stop alla circolazione a partire dalle 18.00. 

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Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – meteoweek.com

Il nuovo dpcm del Premier Giuseppe Conte con le misure di restrizione per contrastare la diffusione del Covid-19 potrebbe uscire già lunedì 2 novembre. Soltanto nella giornata di martedì 3 novembre, tuttavia, probabilmente entrerà in vigore. La certezza sta nel fatto che il Presidente del Consiglio illustrerà il nuovo provvedimento domani alle 12.00 alla Camera e alle 17.00 in Senato. Le limitazioni saranno ancora più stringenti, ma la volontà è di evitare un lockdown generalizzato. Spazio, invece, alle chiusure locali nelle zone dove il virus è più presente, per almeno due o tre settimane. Poche ore fa, a tal proposito, si era ipotizzato un blocco delle grandi aree metropolitane. Le Regioni hanno però chiesto misure unitarie.

L’incontro Stato-Regioni

Il Premier Giuseppe Conte ha avuto questa mattina un incontro in video-conferenza con il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia e i presidenti di Regione, Anci e Province. Le varie parti hanno espresso volontà discordanti. “In queste 48 ore costruiamo insieme il Dpcm su due orizzonti: misure nazionali e misure territoriali. Sul primo punto è vigente l’ultimo Dpcm, possiamo anche alzare l’asticella nazionale su alcuni punti condivisi e su alcuni territori alziamo i livelli di intervento“, ha spiegato Speranza.

Le Regioni, nel corso del vertice, hanno chiesto misure condivise a livello nazionale, mentre le Province chiedono restrizioni sulla base dei singoli Rt registrati nelle diverse città. L’emergenza “è diffusa in tutta Italia”, ha sottolineato il presidente della Conferenza Stato-Regioni, Stefano Bonaccini. Anche Attilio Fontana è della medesima opinione. “Una serie di interventi territorio per territorio, polverizzati e non omogenei, sarebbero probabilmente inefficaci e anche incomprensibili ai cittadini, che già oggi sono disorientati“, ha scritto su Facebook il Presidente della Regione Lombardia.

L’unica certezza, al momento, è che un lockdown generalizzato è escluso, o quanto meno rinviato. Più probabili, invece, limitazioni orarie alla mobilità della popolazione e ulteriori misure restrittive rivolte agli esercizi commerciali. Una sorta di anticipo sul coprifuoco. Resta, invece, il nodo scuola. Su quest’ultimo tema si è espresso il ministro Francesco Boccia: “Non si deve prendere una decisione univoca sulla scuola ma deve dipendere dal grado di Rt (tasso di contagiosità, ndr) in ogni regione“, ha detto.

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Il Premier Giuseppe Conte, il ministro della salute Roberto Speranza e il ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia a colloquio – meteoweek.com

Le misure del nuovo dpcm

Le misure al vaglio del governo non contemplano un nuovo lockdown generalizzato. La volontà è quella di intervenire nelle “zone rosse”, istituendo chiusure mirate per due o tre settimane. Nel mirino, in particolare, ci sono le grandi aree metropolitane. Fino a qualche ora fa si è parlato della possibilità di blindare città come Milano, Napoli, Bologna, Torino e Roma, dove il tasso di trasmissibilità del virus (Rt) è sempre più alto. La Capitale è almeno attualmente un passo dietro le altre, ma è senza dubbio tra le candidate. Dovrebbero, inoltre, essere limitati gli spostamenti tra le regioni, salvo comprovati motivi di lavoro o di salute, nonché per il rientro presso la residenza.

Nuove limitazioni, inoltre, dovrebbero riguardare le attività commerciali. I negozi, ad esempio, potrebbero dovere essere costretti, come le attività di ristorazione, alla chiusura anticipata. L’obiettivo sembra essere quello di ridurre ogni occasione di mobilità per la popolazione instaurando una sorta di coprifuoco alle 18.00 proprio grazie all’assenza di esercizi aperti, oltre a quelli strettamente necessari.

Una ulteriore proposta sul tavolo mira a salvaguardare invece le persone più deboli. Le regioni del centrodestra, infatti, hanno chiesto al governo di circoscrivere e limitare gli spostamenti degli anziani con più di 70 anni. In tal senso dovrebbe essere incrementata l’assistenza domiciliare, sia per i malati di Covid-19 che per coloro che, per altri motivi, hanno bisogno di cure. “Due sono le priorità che poniamo: la riduzione della mobilità e l’adozione di piani terapeutici e farmacologici per l’assistenza a domicilio, limitando così la pressione sugli ospedali“. Lo ha scritto il Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, al termine della riunione delle Regioni con il Governo, i Comuni e le Province.

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Per quanto concerne le scuole, invece, la proposta sarebbe di attuare la didattica a distanza, oltre che per gli istituti secondari superiori, anche per quelli di terza media. Per gli alunni delle scuole elementari e per quelli di prima e seconda media, dunque, dovrebbero continuare le lezioni in presenza. La Ministra Lucia Azzolina in questi giorni si è a lungo battuta affinché gli istituti non chiudano i battenti.

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