Covid, palestre e ristoranti sono sicuri: le chiese tra i luoghi “super diffusori”

Ristoranti e palestre, che hanno subito lo stop nell’ultimo dpcm del Premier Giuseppe Conte, sarebbero più sicuri delle chiese, che invece restano aperte. Lo dicono diversi studi effettuati sui luoghi “super diffusori” di tutto il mondo a fronte della pandemia di Covid-19.

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Le chiese, uno dei luoghi “super diffusori” del Covid-19 – meteoweek.com

Uno studio effettuato negli Stati Uniti da oltre 500 epidemiologi e medici rivela quali sono i luoghi “super diffusori” del Covid-19. L’analisi, in particolare, è stata effettuata sulla base di diversi criteri. Innanzitutto viene considerato il numero di persone che si trovano nello stesso momento in una determinata area, sia essa chiusa o aperta, nonché quanto le persone siano vicine tra loro. Inoltre, si valuta la diffusione del virus in quella determinata zona. Infine, il tempo di permanenza nel luogo e la possibilità di toccare superfici all’interno di quest’ultimo. In base a tali caratteristiche i luoghi sono stati differenziati in relazione al rischio: basso, medio o alto. Per luoghi come ristoranti e palestre il rischio sarebbe medio, mentre in chiesa molto alto.

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I luoghi a rischio alto

I luoghi “super diffusori“, ovvero quelli che presentano un alto rischio di contagio, sono quelli – per lo più chiusi ma anche all’aperto – in cui si concentra un gran numero di persone. Ad esempio i mezzi di trasporto (dove è fondamentale un adeguato sistema di areazione, così come nelle aule scolastiche), le feste private al chiuso e i banchetti con il buffet, le discoteche e i concerti.

La situazione si aggrava nel caso in cui queste persone non indossino i dispositivi di protezione. Inoltre, esistono altre azioni di massa che aumentano il rischio di contrarre il Covid-19. Una di queste è cantare, in quanto le goccioline di saliva fuoriescono dalla bocca. Proprio per questa ragione negli Stati Uniti e in altri paesi sono scoppiati dei focolai nei cori delle chiese, che di per sé sono già luoghi di aggregazione ad alto rischio, soprattutto in caso di matrimoni e funerali. Lo stesso accade negli stadi, anche all’aperto, poiché molte persone urlano.

Lo studio, inoltre, ha rivelato che anche i macelli sono luoghi “super diffusori”. Per diversi mesi non si riusciva a comprendere poiché numerosi focolai negli stabilimenti in cui si lavorano le carcasse ad uso alimentare, soprattutto negli Stati Uniti e in Germania. Alcuni avevano ipotizzato che la carne degli animali o il loro sangue potessero essere una fonte di contagio. Il virologo italiano Pier Luigi Lopalco, in realtà, ha chiarito il fenomeno. La ragione di una tale diffusione dei contagi nei macelli è da ricondurre alle basse temperature che si trovano al loro interno a causa della presenza delle celle frigorifere. Il freddo abbassa le difese immunitarie e, inoltre, mantiene vivo il virus sulle superfici.

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Il grafico dello studio sui luoghi “super diffusori” del Covid-19 – meteoweek.com

I luoghi a medio rischio

I luoghi a medio rischio, invece, sono quelli in cui è possibile evitare il contagio seguendo le necessarie norme igienico-sanitarie, come indossare la mascherina e mantenere il distanziamento sociale. È il caso, ad esempio, dei bar e dei ristoranti o degli hotel, dove bisognerebbe stare il meno possibile nelle aree comuni. Una altra accortezza da seguire a tavola è quella di disinfettare gli oggetti che usano tutti, come quelli che contengono le spezie o i condimenti ad esempio. Lo stesso vale per parrucchieri, palestre, piscine pubbliche e parco giochi, nonché per cinema e teatri. Nelle palestre, in particolare, il contagio risulta facile soltanto in attività di gruppo come i balli. Anche i centri commerciali vengono definiti luoghi a medio rischio. Si tratta per lo più dei luoghi bloccati dall’ultimo dpcm emesso dal Premier italiano Giuseppe Conte.

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I luoghi a basso rischio

I luoghi a basso rischio, infine, sono tutti quelli all’aperto in cui si riesce a mantenere il distanziamento sociale. Ad esempio il parco dove si va a fare attività fisica oppure la spiaggia e il campeggio. Anche nei ristoranti all’aperto le possibilità di contagio sono ridotte. Per quanto riguarda i luoghi chiusi a basso rischio, invece, si registrano il supermercato e gli studi dei medici, anche se bisogna stare attenti nelle aree affollate come le sale di aspetto. Lo stesso vale per biblioteche e musei. Le abitazioni sono luoghi a basso rischio, anche in presenza di persone estranee al nucleo familiare, a patto che vengano rispettate le norme igienico-sanitarie.

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