Election’s Day: l’America ha (quasi) un nuovo Presidente

Dopo la vittoria di Michigan e Wisconsin al candidato basta vincere uno tra il Nevada, il North Carolina o la Pennsylvania.

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Ci siamo: l’America è pronta per acclamare un nuovo presidente, stavolta per davvero. Joe Biden è vicino a quota 270 grandi elettori necessari per conquistare la Casa Bianca. Dopo la vittoria di Michigan e Wisconsin al candidato democratico basta vincere uno tra il Nevada, dove è in vantaggio, o degli stati chiave della Georgia, della North Carolina o della Pennsylvania dove è invece in vantaggio Donald Trump. Potrebbe essere il candidato più votato di sempre. Ora è a quota 264 ma il passo è breve. L’uomo invita alla pazienza mentre il suo oppositore sventola lo spettro dei brogli, e attacca minacciando di rivolgersi alla Corte Suprema. Lo staff di Biden giudica ‘scandalose’ le sue accuse: “Rischia una sconfitta imbarazzante se ricorre alla Corte Suprema per le elezioni”, ma anche questo fa parte del gioco. Il profumo della vittoria di Biden sta avendo un’influenza positiva anche sulle borse: Wall Street chiude in forte rialzo. Il Dow Jones sale dell’1,35% a 27.849,84 punti, il Nasdaq avanza del 3,85% a 11.590,78 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso del 2,21% a 3.443,53 punti.

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Attesissimo il discorso ufficiale del Presidente anche se Biden ha già più volte ribadito: “E’ chiaro che vinceremo abbastanza stati per ottenere i 270 voti elettorali per vincere”, ha detto Joe Biden. “Non sono qui per dichiarare che abbiamo vinto ma per dirvi che quando il conteggio sarà finito riteniamo che saremo noi i vincitori”. “Ieri è stato provato ancora una volta che la democrazia è il cuore di questa nazione. Anche in tempo di pandemia ha votato un numero di americani senza precedenti”.

“Se mai se ne sia dubitato, non si abbiano più dubbi: qui il potere è nelle mani del popolo ed è il popolo che determina chi è il presidente degli Stati Uniti”, ha aggiunto. “Non ci saranno stati rossi o stati blu quando vinciamo. Ci saranno gli Stati Uniti d’America”. “Nessuno ci strappa la nostra democrazia, né oggi né mai”. Secondo il New York Times, le speranze dei repubblicani si concentrano principalmente sull’Arizona, anche se lì lo scarto di voti è maggiore: il presidente è infatti dietro cinque punti, ma c’è incertezza sui voti ancora non scrutinati, in particolare quelli espressi via posta. Queste schede di solito sono a maggioranza democratica, ma quest’anno potrebbero non esserlo perché i repubblicani avrebbero concentrato il loro voto negli ultimi giorni a ridosso dell’Election Day. Fox News, al contrario, ha già assegnato la vittoria dell’Arizona a Biden. I Repubblicani comunque non si danno ancora per sconfitti: la battaglia è alle battute finali ma ancora tutto può succedere ribaltando completamente tutte le carte in tavola e realizzando il “Make America Great Again”.

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