Il cinema piange la morte di Pino Solaris, il regista argentino, premiato a Cannes e a Venezia: aveva il Covid.

Addio al regista militante del “Cine-Liberation”
E’ morto ieri a Parigi, all’età di 84 anni, Fernando Ezequiel “Pino” Solanas, dove si trovava in veste di ambasciatore di Buenos Aires presso l’Unesco. Il regista era finito in ospedale a metà ottobre perché risultato positivo al Coronavirus. Ricoverato da alcune settimane in rianimazione, le sue condizioni sono peggiorate negli ultimi giorni. Ad annunciarne la triste notizia è l’Ansa e la conferma del decesso è venuta dal ministero degli Esteri argentino che, attraverso le sue reti sociali, ha manifestato “enorme dolore” per Pino Solanas.
Fondatore con Octavio Getino e Fernando Vallejo, del gruppo “Cine-Liberation” argentino, Solanas è stato un regista politicamente e socialmente impegnato. Esordì nel 1968 con L’ora dei forni, film documentario dedicato a Che Guevara, girato durante la rivoluzione contro il neo-colonialismo e la violenza, che caratterizzò la fine degli anni sessanta nell’America Latina. Grazie a questo suo lavoro, diventò un punto di riferimento per il cinema politico e militante sudamericano. Il film ebbe un successo internazionale.
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I successi e la carriera politica di Pino Solanas
Tra i suo i film spiccano L’esilio di Gardel (1985), Premio speciale a
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Pino Solanas sarà ricordato per la sua arte, per il suo impegno politico e per la
sua etica messa sempre al servizio di un “Paese migliore”.
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