Brusaferro: “Miglioramenti nei prossimi giorni. Noi facciamo scienza, non politica”

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità fa capire che le valutazioni vengono fatte su basi certe. “Gli effetti dei provvedimenti si vedranno dalla terza settimana”, ribadisce Brusaferro.

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Sergio Brusaferro risponde a tono – meteoweek.com

Silvio Brusaferro richiama all’ordine gli italiani, dopo gli ultimi provvedimenti presi dal Governo. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità ne ha parlato durante un’intervista rilasciata per Repubblica. E prova a fornire una iniezione di fiducia, collegata proprio alle restrizioni e ai Dpcm ufficializzati dal Consiglio dei Ministri: “Già dalla prossima settimana speriamo di vedere miglioramenti negli indicatori dell’epidemia – ha esordito Brusaferro – . Se rispettiamo i divieti, potremo ridurre la diffusione del virus e riaprire le attività commerciali“. Dunque i prossimi giorni potranno essere importanti in tal senso.

Ma non mancano le stilettate date dal presidente dell’Istituto superiore di sanità ai suoi detrattori. In particolare a chi, dall’opposizione, ritiene che gli ultimi provvedimenti abbiano una matrice politica e non sanitaria. C’è chi sostiene che la suddivisione del Paese in tre fasce di pericolo volesse punire le regioni governate dal centro-destra. Ma Brusaferro svela cosa c’è alla base delle restrizioni del Governo: “Le valutazioni del rischio regionale non sono pagelle, ma strumenti tecnici. Nella nostra cabina di regia non si fa politica“, ha dichiarato.

Brusaferro spiega che “la gestione di un’epidemia ha una prima linea, importantissima: individuare precocemente i positivi e i loro contatti stretti, per poi sottoporli alla quarantena”. Ma possono emergere dei problemi proprio nella sfida al virus. E questi emergono al momento in cui non si riescono a tracciare i casi positivi: “Quando però la curva del contagio scappa via verso l’alto – spiega il capo dell’Iss – , il tracciamento diventa più difficile se non impossibile. Dal ‘contenimento’ si passa alla ‘mitigazione’“.

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Una volta che salta il metodo del contact tracing, tra l’imperizia degli italiani e lo scarso e poco diffuso utilizzo dell’app Immuni, bisogna correre ai ripari. In questo senso, Brusaferro ha spiegato che si è rivelato necessario “adottare misure di restrizione a livello sociale che hanno lo scopo di ridurre la velocità di trasmissione del virus“. Ma quando si riescono a vedere gli effetti benefici di queste restrizioni? Brusaferro spiega: “In genere a partire dalla terza settimana si apprezzano gli effetti. Calcolando che il primo Dpcm è stato emesso nella seconda metà di ottobre, questa settimana ne valuteremo l’efficacia“.

Brusaferro fornisce le linee guida da seguire – meteoweek.com

Il presidente dell’istituto superiore di sanità ha anche svelato che “l’indice Rt è il primo che ci aspettiamo di veder decrescere“. Bisognerà attendere che scenda sotto quota 1, in modo che possa anche diminuire “il conteggio quotidiano dei nuovi positivi e poi si allenterà la morsa dei ricoverati“. Infine, l’ultimo fattore che diminuirà sarà quello dei decessi. Brusaferro ha anche spiegato la grande differenza tra il comportamento degli italiani durante la prima e la seconda ondata di Covid: “A primavera sono stati tutti molto ligi, ora un po’ meno. Non dobbiamo dimenticare la triade mascherina- distanziamento-igiene delle mani. Quest’estate l’abbiamo dimenticato e infatti l’epidemia ha ripreso vigore“.

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Il numero uno dell’Iss ha fatto capire che le regole vanno rispettate, se si vuole uscire dalla crisi sanitaria (e dalle sue conseguenze) nel minor tempo possibile. “Ci dev’essere l’impegno di tutti – ha dichiarato – . Chi si occupa di scienza deve rappresentare i dati nella maniera più scientifica possibile, e lo stesso chi ha il compito di comunicarli“. Una epidemia che non potrà essere debellata finchè non arriverà il vaccino, ma una nuova normalità, nel frattempo, è possibile. “Se ci atteniamo alle prescrizioni, avremo un Natale diverso dall’anno scorso, ma sereno“, svela Brusaferro.

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Dalle sue parole è emerso anche un rapporto “costruttivo” con le Regioni, nonostante le manifestazioni di insofferenza di alcuni governatori. Inoltre Brusaferro ha ammesso che ci sono stati problemi con la raccolta dei dati, in alcune regioni: “Ci sono state fasi in cui la raccolta e la trasmissione sono state più difficoltose da parte dei territori più sottoposti alla pressione dell’epidemia, e questo ha determinato stime più approssimative. Ma è fisiologico, non ci vedo volontarietà“. In ogni caso il presidente dell’Iss sostiene di non avere elementi per dubitare della veridicità dei dati raccolti.

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