Scuola, 4 milioni di alunni a casa: in Dad il 45% dei docenti, 75mila sono precari

A seguito del nuovo dpcm emesso dal Governo e, in particolare, alle misure sulla scuola quasi 4 milioni di studenti saranno costretti a seguire le lezioni in Dad. Il 45% dei docenti dovrà insegnare attraverso lo schermo. Molti di loro sono precari e non hanno accesso ad alcun bonus.

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Un alunno segue le lezioni tramite la didattica a distanza a causa del Covid-19 – meteoweek.com

Il nuovo dpcm del Premier Giuseppe Conte ha diviso l’Italia in tre fasce: zona rossa, zona arancione e zona gialla. Questa divisione ha avuto delle forti ripercussioni anche sul mondo della scuola. Gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, infatti, in tutte le regioni proseguiranno le lezioni con la didattica a distanza. Oltre agli alunni delle superiori, nelle zone rosse, resteranno a casa anche quelli delle seconde e terze classi della scuola secondaria di primo grado. Restano dunque in aula soltanto gli alunni della prima media. In alcune regioni, indipendentemente dalla fascia di appartenenza, tuttavia, sono state prese misure più restrittive rispetto al decreto.

I provvedimenti regionali sulla scuola

In Puglia, zona arancione, ad esempio, il governatore Michele Emiliano aveva sospeso la didattica in presenza fino al 24 novembre anche per le scuole primarie e secondarie di primo grado. Il Tar di Bari, tuttavia, ha sospeso l’ordinanza del presidente della Regione con un decreto monocratico. Per questa ragione le scuole elementari e medie sono nuovamente aperte, ma qualsiasi istituto intenda far proseguire la didattica a distanza può farlo e, inoltre, qualsiasi famiglia preferisca tenere a casa i propri figli può richiedere che essi continuino a seguire le lezioni in tal modo. In Campania, zona gialla, invece, stop dell’attività in presenza fino al 14 novembre a partire dalla scuola dell’infanzia. In Umbria, anch’essa zona gialla, infine, l’ulteriore blocco riguarda le scuole secondarie di primo grado.

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Le proteste delle famiglie in Puglia per fare riaprire le scuole – meteoweek.com

I dati su docenti e studenti a casa

In base ad uno studio di Tuttoscuola, in relazione ai provvedimenti del nuovo dpcm, il 45% dei docenti in servizio continueranno a lavorare tramite la didattica a distanza. Si tratta di 362 mila insegnanti, 75 mila dei quali sono precari con contratto a tempo determinato. Questo significa che gli alunni non li hanno mai sostanzialmente conosciuti da vicino. Inoltre, essi non hanno accesso a bonus come la Carta del docente, che offre 500 euro per l’acquisto di strumenti tecnologici molto utili, soprattutto in questo momento in cui si ricorre alla Dad. I precari, dunque, devono dotarsi dei dispositivi adatti a spese proprie.

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In totale gli insegnanti in servizio, tra docenti di ruolo e supplenti sono oltre 806 mila (100.171 nella scuola dell’infanzia, 257.334 nella scuola primaria, 183.505 nella secondaria di primo grado e 265.319 nella secondaria di secondo grado). Il 45% di essi, come abbiamo detto, sta lavorando a distanza. Il picco dell’utilizzo della Dad si raggiunge in Campania (il 100% dei 93.539 in servizio). Dietro le tre regioni in zona rossa, in cui la percentuale si attesta tra il 46% e il 51%. In primis la Lombardia, con 54.719 in Dad su 120.060 in servizio. Poi Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria. Le regioni in coda alla classifica, invece, sono il Lazio, dove si collegano in remoto il 32,4 dei docenti, e il Molise, dove lavorano in Dad il 36% degli insegnanti. In quest’ultimo caso si tratta di soli 1.651 docenti.

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Se guardiamo l’altra faccia della medaglia, a casa resteranno oltre 4 milioni di alunni, ovvero il 44% del totale. Di questi 625 mila sono studenti della Campania dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore di primo grado, 316 mila sono alunni della seconda e terza media delle zone rosse (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria) e ben 3 milioni e 734 mila gli studenti delle scuole superiori di tutta Italia.

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