Autocertificazione, quali sono le sanzioni se viene falsificata: multa o arresto

Sono previste sanzioni pesanti per chi presenta un’autocertificazione falsa. La multa oscilla tra 400 e 1.000 euro, ma può essere ridotta se si paga subito. Ma si rischiano fino a 6 anni di reclusione.

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L’autocertificazione va dichiara e soprattutto vanno messi i giusti dati – meteoweek.com

È da poco tornato un documento che abbiamo imparato a conoscere durante i mesi primaverili. Stiamo parlando dell’autocertificazione, ovvero l’unico modulo che ci ha consentito di spostarci – con comprovate motivazioni di necessità – durante il lockdown causato dalla prima ondata di Covid-19. Ora che siamo nel bel mezzo della seconda ondata, il Governo ha riportato in circolo l’autocertificazione. Anche perchè sono state attivate le tre ormai arcinote zone differenziate di pericolo nel nostro Paese. Motivo per cui è necessario munirsi di questo documento per svelare la motivazione del proprio spostamento.

Ed è importante anche sapere a cosa si va incontro, nel caso in cui si voglia tentare l’azzardo e compilare un’autocertificazione falsificata. Ovviamente non intendiamo spingervi a farlo, anzi il nostro intento è quello di indurvi a scrivere sempre le motivazioni reali del vostro spostamento, laddove sia necessario. E nel caso in cui venissero scritti dati o motivazioni false nella nostra autocertificazione, il rischio e le sanzioni sarebbero pesanti. Anche perchè, oltre alla sanzione pecuniaria, l’autore della frode potrebbe incappare anche in una punizione penale.

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Autocertificazione falsificata: le sanzioni

Partiamo però dalle sanzioni sul piano economico, che sono diventate leggermente più aspre rispetto al periodo primaverile. Proprio perchè siamo tutti consapevoli di ciò che abbiamo passato durante il lockdown e la prima ondata di Covid, ora la punizione è diventata più esemplare per chi viola le norme in vigore. Per questo motivo la multa in denaro va da un valore minimo di 400 a un massimo di 1.000 euro. Ma per chi riuscisse a pagarla entro cinque giorni da quello in cui gli viene recapitata, qualsiasi esso sia il valore, sarà sufficiente versare “solo” 280 euro.

Ma come abbiamo detto, ora si rischia anche la pena legata alla detenzione in carcere. L’autocertificazione, infatti, va compilata ai sensi dell’art. 495 del codice penale. E nel caso in cui venga dichiarato il falso, il reato sarebbe quello di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale. E nel caso in cui venisse fuori la falsa attestazione a un pubblico ufficiale, legata alla trascrizione di valori non reali nell’autocertificazione, il reato passerebbe al penale. Per questo motivo, l’autore rischia una pena da uno a sei anni di reclusione. Se invece si esce nonostante la quarantena, la punizione va da sei mesi a tre anni.

Un tipico controllo durante il lockdown in primavera – meteoweek.com

Ricordiamo che è vietato spostarsi su tutto il territorio nazionale, ogni notte tra le ore 22 e le 5 del mattino seguente. Naturalmente ci sono da fare delle distinzioni tre le tre diverse zone del nostro Paese. Per questo motivo bisogna fare attenzione anche alle ultime novità previste per i cambiamenti di fascia per alcune regioni. Almeno quattro di loro, tra cui l’Emilia Romagna e il Veneto, dovrebbero infatti passare dalla zona gialla a quella arancione. Mentre ci sarà un cambiamento radicale nelle province autonome di Bolzano e Trento, entrambe prossime a passare dalla gialla direttamente alla rossa.

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Cosa varia tra le tre diverse zone

Partiamo proprio dalle regioni a zona rossa, quelle in cui gli spostamenti sono decisamente più ridotti. Sono nello specifico Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano. Non si potrà uscire dal proprio comune, se non per motivi legati alla salute e altre necessità. Si può far visita ai figli in caso di famiglie con genitori separati o divorziati, si possono portare i figli dai nonni o andare a trovare parenti disabili o non autosufficenti. Gli spostamenti consentiti sono anche quelli per accompagnare i figli a scuola o per fare rientro nella propria residenza. Capitolo attività sportiva: si potrà fare in forma individuale.

Passiamo alle regioni a zona arancione, che dopo le ultime modifiche sono Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria, Puglia e Sicilia. Qui i ristoranti e i bar non possono aprire per il servizio al tavolo, ma possono svolgere attività di delivery e ritiro sul posto. Non si potrà nè entrare nè uscire dalla Regione, se non per le comprovate motivazioni di emergenza di cui sopra. La didattica a distanza è prevista solo per le scuole superiori. E qui entra in gioco l’autocertificazione, che consentirà di spostarsi manifestando le motivazioni di necessità.

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Chiudiamo con le regioni inserite nella zona gialla, ovvero Campania, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. In queste regioni i ristoranti e i bar resteranno aperti fino alle ore 18 per il servizio ai tavoli, e fino alle 22 per delivery e ritiro sul posto. I centri commerciali restano chiusi il sabato e la domenica, fatta eccezione per farmacie, parafarmacie, tabacchi e supermercati. Anche in questo caso è necessario munirsi di autocertificazione, ma solo se ci si sposta tra le 22 e le 5, ovvero la fascia riservata al coprifuoco. Ci si può spostare da una regione a zona gialla all’altra, senza dover esibire il documento.

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