Bonetti: “Aiuti alle donne che lavorano. Non possiamo reggere un nuovo lockdown”

La ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità svela le mosse in favore del lavoro femminile. E sulla scuola, la Bonetti si schiera: “Non devono restare chiuse fino a marzo”.

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Il ministro della famiglia e le pari opportunità Elena Bonetti – meteoweek.com

La situazione in cui versa attualmente l’Italia non è tra le più facili. Sappiamo bene che la presenza costante – forse crescente – del Covid-19 nel nostro Paese non crea solo problemi di natura medica e sanitaria. Sul piano economico e lavorativo, infatti, non mancano le situazioni complicate, che il Governo sta provando a gestire nel migliore dei modi. In tal senso diventano fondamentali interventi anche per quanto riguarda il mondo del lavoro al femminile. Così, il ministro della famiglia e delle pari opportunità Elena Bonetti ha svelato il suo piano.

Un piano che prevede alcune mosse fondamentali per consentire alle donne che lavorano di non avere problemi in questa fase difficile. Nel corso di un’intervista rilasciata per Repubblica, il ministro Bonetti ha fatto capire quanto sia importante agire per tempo, con gli strumenti forniti dall’Unione Europea: “Il Paese deve mettere subito in campo strategie di ripartenza e sviluppo. Investire in lavoro femminile è la prima arma per superare lo stallo. È una priorità non solo giusta per le donne, ma conveniente per tutto il Paese. Nel Recovery Plan italiano ho insistito perché la parità di genere fosse una delle missioni che ci assumeremo”.

La manovra prevede dunque alcuni passaggi in favore del lavoro al femminile. La Bonetti ne svela una buona parte: “Il fondo per le imprese femminili, il sostegno al credito e la formazione, il piano per gli asili nido“. Ma ci saranno altri aspetti, che il ministro della famiglia ha concordato insieme a quello del lavoro, Nunzia Catalfo: “Introdurremo una decontribuzione del lavoro femminile“, ha svelato. E insieme al ministro dell’economia Gualtieri, la Bonetti sta valutando una nuova misura: “Va incentivato il rientro o l’ingresso nel mondo del lavoro delle donne dopo la maternità“.

La Bonetti non vuole far chiudere le scuole – meteoweek.com

Gli incentivi per le donne secondo la Bonetti

Ma come si può attuare questo incentivo in favore delle donne che tornano al lavoro dopo una gravidanza? Lo svela il ministro Bonetti: “Dopo la maternità le donne che rientrano al lavoro, devono avere un vantaggio economico: un aumento in busta paga“. Naturalmente dovranno esserci benefici anche per le aziende, per le quali “non deve risultare penalizzante la sostituzione per maternità“. Questo genere di vantaggi dovrà valere anche per le libere professioniste. E poi c’è un altro aspetto sul quale la Bonetti lavorerà: “La formazione femminile nelle materie Stem, le discipline scientifico-tecnologiche“.

Il ministro per le pari opportunità ha detto la sua anche sull’appello #halfofit. Si tratta di una richiesta, che prevede il 50% del denaro previsto dal Recovery Fund per le politiche di genere. “Condivido la discussione – sostiene la Bonetti – , però sappiamo che le risorse del Recovery sono suddivise un terzo per il green, un terzo per il digitale e un terzo per l’inclusione. Piuttosto tutti progetti del Recovery Plan vanno valutati trasversalmente sull’impatto e la parità di genere“.

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Scuola e lockdown totale

Un altro tema caldissimo è quello relativo alle chiusure territoriali. Il ministro Bonetti sottolinea che “le chiusure sono chirurgiche“, in quanto “il Paese un nuovo lockdown generale non lo avrebbe retto dal punto di vista sociale ed economico“. E la responsabile della famiglia e delle pari opportunità ha fatto sapere di aver “chiesto la massima trasparenza dei dati in forma disaggregata per regione, per provincia, per genere, per età“. Secondo il suo parere, chiunque faccia modelli matematici “deve potere elaborare un modello predittivo“, così da poter dare indicazioni sulla base delle conseguenze dei dati ottenuti.

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E poi c’è il tema della scuola. In questo senso, il ministro della famiglia sostiene che è corretto mantenere i plessi aperti, evitando così la didattica a distanza ove possibile. Ma c’è di più: “Non voglio che le scuole restino chiuse fino a marzo. Perciò vorrei avere un modello scientifico che mi dia indicazioni su quali iniziative e regole mettere in campo per riaprire le scuole senza che vadano a danneggiare la salute pubblica e senza che siano elemento di diffusione di contagio“. Infine, la replica al governatore De Luca si trasforma in appello: “È tempo di risolvere i problemi, non di fare polemiche“.

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