Sardine festeggiano il loro anniversario. Santori: “Ora siamo più consapevoli”

Cambia volto l’evento organizzato dalle Sardine per festeggiare un anno di attività. L’idea prevedeva uno scambio di lettere in piazza Maggiore, ma a causa delle norme anti-Covid l’incontro si sposterà online. Mattia Santori in un colloquio con l’Ansa: “Le sardine un anno dopo sono più consapevoli, più mature”.

sardine - meteoweek.com

A un anno dalla piazza gremita del 14 novembre 2019 per opporsi a Salvini in vista delle regionali, piazza Maggiore resta vuota. Eppure le Sardine un evento in presenza lo avevano organizzato: uno scambio di lettere in piazza, per festeggiare il compleanno del movimento. L’incontro, che comunque era stato organizzato nel rispetto del distanziamento, ha dovuto fare i conti con l’ultima ordinanza anti-Covid del sindaco di Bologna Virginio Merola, che ha chiuso piazze e strade del centro ad ogni evento. A questo si aggiunge l’entrata in zona arancione dell’Emilia-Romagna. Così l’evento si sposta online, e l’invito resta quello di inviare lettere all’indirizzo mail 6000caratteri@6000sardine.it. Con questo comunicato il movimento commenta le ultime evoluzioni: “La salute pubblica non è un bene negoziabile, il rispetto delle regole neanche. Un altro bene non negoziabile é la comunità e la sua coesione. Per questo, mantenendo intatta la volontà di celebrare un momento di incontro attraverso le parole, rimane valido l’invito a scrivere lettere, condividendo pensieri, preoccupazioni e speranze. Per lasciare traccia e creare un legame, esattamente come un anno fa”.

“Ora siamo più consapevoli”

In un’intervista con l’Ansa il co-fondatore delle Sardine Mattia Santori commenta: “Le sardine un anno dopo sono più consapevoli, più mature. Abbiamo cambiato tanti habitat in soli 365 giorni. Siamo nate stringendoci in piazza, poi ci siamo ritrovate a proiettare storie sulla Resistenza dalle finestre per il 25 aprile, poi a distribuire piantine per la cultura, il tour di tutta Italia, la scuola di politica, gli incontri con i Ministri. Abbiamo dimostrato di poterci adattare ad ogni contesto, anche se fare politica dietro a uno schermo non è nel nostro Dna. Ci manca la fisicità e la relazione vera, non surrogata. E abbiamo paura che la comunità torni a frammentarsi, che prevalga la frustrazione e il senso di solitudine”.


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Santori e l’importanza di sbagliare

Passato un anno, si tirano quindi le somme su quanto avvenuto. Di errori ce ne sono stati, confessa Santori, ma solo chi non fa non sbaglia mai, sembra dire. E, sottolinea il leader, alla fine l’importante è l’energia che si mette in circolo: “Uno spettatore non sbaglia mai, chi è in campo invece sbaglia tantissimo, ma alla fine è colui che fa la differenza, che ribalta gli equilibri, che crea entusiasmo. Il mancato diritto all’errore è uno dei motivi che rende l’Italia un paese di vecchi tromboni che lasciano nell’angolo giovani menti brillanti e appassionate. Tantissimi giovani ci hanno ringraziato e hanno scoperto di essere parte della
politica grazie agli inviti delle sardine”.

Le Sardine, Bologna e le primarie Pd

Proprio di recente le Sardine sarebbero entrate nel dibattito sulle primarie Pd, chiedendone l’attuazione ma esponendosi contro il candidato sindaco di Bologna De Maria. La preferenza andrebbe, piuttosto, a uno degli attuali assessori del sindaco Virginio Merola (Matteo Lepore, Alberto Aitini, Marco Lombardo). In un comunicato a tal proposito il movimento avrebbe affermato: “Mai ci saremmo sognati di entrare in un dibattito interno al partito democratico, né mai ci saremmo permessi di indicare preferenze tra i vari aspiranti candidati del centro sinistra bolognese. Ma sappiamo leggere i trucchetti della politica, e l’emergere del nome di De Maria ci fa capire che si è tornati a pensare che l’elettorato sia una massa senza forma e senza anima”. All’Ansa ora Santori afferma: “Mi piace nel mio piccolo contribuire a rendere viva la comunità di Bologna. E sono contento che le sardine possano animare un dibattito politico che recentemente si è fatto stanco e poco coinvolgente”.


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C’è chi non ci vuole, dice Santori

Secondo Santori, tante sarebbero le persone in attesa di una ritirata delle Sardine: “Molti, anche dalla nostra stessa parte della barricata, non vedono l’ora che Santori e le sardine si facciano da parte. E’ nostro dovere continuare a provare a cambiare le cose”. Poi, un’ultima nota vaga sul suo futuro: “Non credo interessi a molti. O forse sì. I bambini che alleno sono sempre preoccupati che io non ci sia la volta dopo, la mia famiglia, le mie colleghe e i miei amici mi reclamano. Hanno subito le mie assenze e io ho sofferto nel dover scegliere. In tutta sincerità sono contento di avere un porto sicuro in cui poter ritornare. Quando rinnovai la carta di identità dieci anni fa, chiesi all’operatrice dell’anagrafe di scrivere ‘educatore’. Chissà se ci ho preso”.

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